Le Province italiane rimangono 110. Lo stop ai tagli previsti dal decreto Salva Italia è arrivato dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittima, in quanto contrastante con la Costituzione, la riforma varata dal Governo Monti.
“Era impensabile modificare l’assetto istituzionale con un decreto-legge, così come ha evidenziato la stessa Consulta”, commenta Enrico Di Giuseppantonio, vice presidente dell’Upi, unione delle Province italiane. “Il decreto è un atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, le riforme si fanno in Parlamento – continua Di Giuseppantonio – ripartendo dall’esame del Codice delle Autonomie Locali che punti a ridisegnare la struttura degli enti territoriali, ne consideri funzioni e competenze con l’obiettivo di semplificarne l’assetto, puntando esclusivamente all’efficienza del sistema e alla rappresentatività sul territorio. Ora bisogna girare pagina. La Consulta ha ricondotto la sorte delle Province nelle maglie della Costituzione e noi siamo pronti a discutere con serenità per fare riforme serie”.