“Non ci sono più margini: le elezioni regionali si terranno 25 e 26 maggio 2014, con la tornata europea”: lo ha annunciato il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi (Pdl), aggiungendo che, in caso di crisi di governo, “unica variante sarebbe il voto con le politiche, che potrebbero essere a marzo. Il Consiglio regionale ha invitato a convocare il voto privilegiando il risparmio. Mi sono adeguato, pur propendendo per novembre. Abbiamo convenuto di tenere sotto controllo il quadro nazionale ed entro ottobre di indire la data”.
Insorge il centrosinistra. Secondo Partito democratico e Italia dei valori, l’election day causerà costi esorbitanti e rischio ricorsi giudiziari. ” A pagare questo bonus di 200 giorni saranno gli abruzzesi, costretti a sei mesi di ordinaria amministrazione pagata a peso d’oro e con il rischio di illegittimità del voto e dunque di ricorsi” dicono il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci e il capogruppo in Consiglio Camillo D’Alessandro. Di “farsa” parla il responsabile Idv Alfonso Mascitelli, affermando che per l’Abruzzo si profilano immobilismo e incertezza. (Ansa)