“Sono molto soddisfatto, ho chiarito tutto”: è il commento del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, appena uscito dall’interrogatorio durato oltre due ore al quale è stato sottoposto dai pm di Pescara Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato nella Rimborsopoli abruzzese.
Chiodi questa mattina era entrato in tribunale da ingressi riservati evitando la folta schiera di giornalisti e telecamere. Il governatore è indagato dalla Procura di Pescara per vari reati a seguito dell’inchiesta che nelle scorse settimane ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di altre 24 persone.
Dopo l’interrogatorio di Chiodi, a presentarsi davanti ai magistrati sarà Paolo Gatti, assessore regionale alle Politiche attive del Lavoro, Formazione e istruzione e Politiche sociali. Per impegni istituzionali il vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione si recherà dai Pm Di Florio e Bellelli alle 19. “Sono sereno e tranquillo, ho assoluta certezza che chiarirò la mia posizione” ha detto Castiglione. Il 5 febbraio, alle 11:30, nella sede della Regione in viale Bovio a Pescara, conferenza stampa del presidente dell’Esecutivo regionale.
Chiodi: “Amanti? Non mi è stato chiesto” – Le amanti, l’hotel di Roma, gli incarichi regionali, il lavoro alla sorella dell’amante, argomenti trattati a più riprese dalla stampa che non sembrano essere entrati nell’interrogatorio del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in Procura a Pescara per rispondere in merito all’inchiesta sui falsi rimborsi delle missioni istituzionali. Alla domanda dei cronisti all’uscita del Tribunale se i pm gli avessero stato chiesto delle sue amanti, Chiodi ha risposto: “Non mi è stato chiesto”, facendo intuire che non fanno parte delle carte dell’indagine. Tante le polemiche di questi giorni apparse su quotidiani e tv in merito alla notte a Roma del presidente Chiodi con Letizia Marinelli e soprattutto sul pagamento dell’albergo. Quindi le polemiche relative alla nomina della stessa Marinelli a Consigliera di Parità voluta dalla Giunta regionale (nomina sulla quale si indaga e sulla quale Marinelli alla trasmissione di Rai3, Presa diretta, dice ‘nessuna ombra di facilitazione’). Poi arriva il capitolo dell’assegnazione alla stessa Consigliera di metà dei tre milioni di euro dei fondi destinati ai centri antiviolenza dell’Aquila nel post-sisma (una sentenza della Corte dei Conti fece poi decadere il decreto).
Oggi spunta un contratto a tempo determinato alla sorella di Letizia Marinelli, Simonetta, dal 14 aprile 2011, e l’ assegnazione alla segreteria dell’assessore Federica Carpineta (citata oggi su ‘Il Fatto Quotidiano’ che riporta la domanda apparsa sul ‘Il Fatto Teramano’ che si chiede: ‘È lei l’altra amante?’), la quale si occupa oltre che di risorse umane e strumentali anche di politiche di genere. Simonetta Marinelli avrebbe lavorato anche con la sorella nell’ufficio della Consigliera di parità. A tutto ciò Letizia Marinelli, sempre nel corso dell’ intervista di Presa Diretta (Rai3) parla di “discriminazione in relazione al mio sesso”.
“Per fortuna in Italia – dice Letizia Marinelli – l’adulterio non è più un reato penale. La mia faccia e il mio nome è stato messo al patibolo comunque e questa cosa è una macchia che andrà a toccare il mio lavoro, la mia credibilità, oltre che la mia famiglia, i miei affetti, i miei figli”.
Le elezioni – “Ho sentito Berlusconi e non ho dubbi sul fatto che sia io il candidato di centrodestra. Siamo pronti ad affrontare una campagna elettorale che dica le cose fatte”, ha dichiarato Chiodi oggi in una conferenza stampa. “L’inchiesta è un problema politico serio, ma la nostra compagine sul piano politico, sui contenuti, è fiera. Ho dato anima, cuore e la mia capacità di lavoro”. (ANSA)