“Siamo stati informati che il Ministero dell’Ambiente ha riattivato le procedure di impatto ambientale per la perforazione di tre nuovi pozzi di idrocarburi liquidi sulla concessione attuale denominata Rospo mare, a cui si aggiungerebbe un nuovo pozzo orizzontale. Siamo esterrefatti per questa azione del Governo che ci vede nettamente contrari”. A dire no a nuove trivellazioni petrolifere nell’Adriatico è il presidente della Regione, Gianni Chiodi.
I nuovi pozzi verrebbero installati nel a circa 20 Km al largo della costa abruzzese, 20 Km a nord di Termoli e 70 Km a sud di Pescara. Praticamente davanti al litorale vastese. “In pratica – spiega Chiodi – ci troviamo di fronte a una situazione analoga a quella di Ombrina mare. Nell’ottobre del 2010 era stato comunicato l’esito negativo del provvedimento, a seguito dell’entrata in vigore della legge Prestigiacomo. Oggi, con una convocazione tempestiva, appena due giorni di preavviso, apprendiamo che è stata convocata la sottocommissione per l’istruttoria e che il 16 si riunirà la Commissione plenaria nazionale della Via, la valutazione di impatto ambientale. Ribadiamo, come già fatto per Ombrina mare e Petroceltic, che siamo fermamente contrari. Per questo chiediamo al presidente Renzi di sospendere il procedimento Via e di riattivare l’efficacia della legge Prestigiacomo. Voglio inoltre sottolineare che, dopo sei mesi dalla proposta di perimetrazione presentata dalla Regione Abruzzo per la costituzione del Parco della Costa Teatina, non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione dal Governo. Segno che la tutela del nostro territorio non è certamente nelle priorità dell’attuale esecutivo, che si frappone a tutte le azioni mese in atto dal nostro governo regionale nel corso di questi anni”.