La Guardia di Finanza sta eseguendo sette ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e tre ai domiciliari, nei confronti di imprenditori impegnati nella ricostruzione post-terremoto all’Aquila. I provvedimenti, emessi dal gip Marco Billi, riguardano una lunga indagine sulla presunta infiltrazione dei Casalesi nei cantieri della ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal sisma.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Contestualmente agli arresti, gli uomini della Guardia di Finanza stanno eseguendo decine di perquisizioni nei confronti di imprenditori coinvolti nella vicenda nelle province dell’Aquila, Caserta e Roma.
“Ringrazio la magistratura e la Guardia di Finanza per il lavoro certosino e continuo, mi tranquillizza che il sistema immunitario funziona. È una grandissima fatica, ma è arrivato il momento di aumentare la prevenzione attraverso regole, visto che sulla ricostruzione privata c’è una deregulation sulla quale non si è voluto mettere le mani, motivo di contrasto con Trigilia quando chiedevo controlli”. A sostenerlo è il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, commentando l’operazione della Gdf dopo una lunga indagine sull’infiltrazione dei Casalesi nei cantieri della ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal sisma. “Da mesi – ha aggiunto Cialente – ho segnalato le commesse che vengono vendute, adesso è arrivato il momento di fissarle perché per colpa di qualcuno che dice che i rapporti sono privati, ma i soldi pubblici, l’Italia ha il sospetto che qui siamo tutti banditi. Chiedo la collaborazione dell’Ance nazionale e aquilana per dimostrare che sono fatti isolati. Dopodiché la giustizia fa il suo corso. Ho denunciato di nuovo i sospetti sulla ricostruzione aquilana – ha concluso – l’opposizione in Comune ha parlato di offesa ai cittadini e, come al solito, non ha capito niente”.
I dettagli dell’operazione, coordinata dal procuratore dell’Aquila Fausto Cardella e dal sostituto David Mancini, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa in Procura all’Aquila, alla quale ha partecipato il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti.
ANSA