Potrebbe essere il sottosegretario al MInistero dell’Economia e delle Finanze Giovanni Legnini uno dei candidati al Csm del Pd. E che potrebbe diventare in seguito vicepresidente dell’organo di autogoverno della magistratura. E’ quanto si apprende da fonti Dem. Poco prima della riunione dei gruppi di Camera e Senato, si apprende anche che i candidati al Csm per il Pd potrebbero essere solo tre (ieri si parlava di 4) e questi oltre Legnini sarebbero Stefano Passigli e una donna, Teresa Bene. Il Pd avrebbe rinunciato ad uno dei suoi candidati per favorire il resto della maggioranza che non riusciva a trovare un accordo tra Ncd e centristi. Con la rinuncia dei Dem ad un proprio candidato, il Nuovo centrodestra può continuare così a puntare su Antonio Leone e i centristi su Renato Balduzzi. Non compare nella rosa delle candidature che ora verranno presentate nella riunione Pd il nome di Massimo Brutti, dato invece fino a ieri per certo. La donna candidata del Pd, insieme a Legnini e Passigli, è Teresa Bene, una docente di Napoli. Sembra ormai sicura, invece, la candidatura di Luciano Violante alla Consulta.
“Felicissimo se Giovanni Legnini riuscisse a diventare vicepresidente del Csm. Sarebbe un grande riconoscimento del suo lavoro e del suo valore politico. Certo, resterebbe poi la preoccupazione legittima sul fatto che avendo lui la delega all’Aquila nel governo, rimarremmo come dire scoperti. Lui è essenziale per noi”. Lo ha detto all’Ansa il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli.
In caso di elezione al Csm, Legnini dovrebbe anche lasciare il seggio di parlamentare e in questo caso il primo a subentrare sarebbe proprio Lolli. ”Ma la mia posizione è l’ultima cosa di cui discutere – dice Lolli – deciderà il partito cosa sia meglio fare, se io debba restare qui o andare a Roma. Felicissimo per Legnini, resta da capire come risolvere l’eventuale presenza dell’Abruzzo nel Governo Renzi, ma noi per fortuna abbiamo anche la carta Pezzopane, che ha tutte le carte in regola”, chiude Lolli. (ANSA)