Potrebbe avere gravi conseguenze la delibera dello scorso 17 luglio della Corte dei Conti (sezione regionale di controllo per l’Abruzzo), che ha segnalato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, delle violazioni di legge commesse in sede di redazione di consuntivo che metterebbero a rischio il prosieguo della legislatura regionale.
La Corte dei Conti, infatti, ha rilevato un “comportamento omissivo” da parte della Regione Abruzzo “nella redazione dei documenti consuntivi” e tutta una serie di inadempienze (qui la sentenza completa) per un “giudizio finale” molto duro: “Tali atteggiamenti reiterati isolano la Regione Abruzzo nel contesto delle Regioni italiane, dovendosi ritenere la sua gestione condotta in regime di fatto, con totale astrazione dalla realtà effettiva del bilancio e delle risorse finanziarie di cui il medesimo può disporre”.
Nessuna sorpresa per la consigliera regionale del M5S, Sara Marcozzi: “Nulla di nuovo. Il M5S lo aveva denunciato in sede di approvazione del bilancio regionale nella notte del 23 dicembre 2014. Presentammo centinaia di emendamenti e denunciammo quella che secondo noi era una finanziaria al buio della Giunta D’Alfonso, criticando proprio il mancato riaccertamento dei residui attivi e passivi che ci costringevano a votare convintamente contro la Legge di Bilancio e contro la Finanziaria. Colpe gravi ereditate dalla Giunta Chiodi alle quali la Giunta D’Alfonso con le medesime colpe non ha posto rimedio. Ora che lo accerta la Corte dei Conti forse le nostre parole avranno più valore nell’affermare l’inadeguatezza dei ‘professionisti competenti’ della politica a svolgere il loro mandato! Secondo la Corte, la Regione veloce di D’Alfonso è a bivio tra lo scioglimento e i poteri sostitutivi del Governo centrale. Il commissariamento del commissario sarebbe davvero il colmo”.
Adesso la palla passa a Renzi.