“Il 9 dicembre scorso, partecipando a un incontro con Assomineraria a Pescara, dissi: ‘Dicembre non sarà un mese neutro per l’Abruzzo sul fronte delle trivellazioni petrolifere’. Oggi si capisce più chiaramente a cosa mi riferivo”.
Lo ha dichiarato all’Ansa il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, commentando l’emendamento che ripristina le 12 miglia per le perforazioni petrolifere in Adriatico presentato dal Governo alla legge di stabilità.
“Tutto – ricorda D’Alfonso – è partito dall’iniziativa referendaria decisa il 24 luglio a Termoli con i presidenti delle Regioni Marche, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, anch’esse minacciate da progetti di escavazione petrolifera, e dalla comunione d’intenti cristallizzata nella cosiddetta Carta di Termoli, poi approvata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni nella seduta del 20 ottobre. Oggi raccogliamo i frutti di quell’intesa, anche grazie all’attenzione riservataci dal Governo”.
Gianluca Vacca, deputato del Movimento 5 Stelle, commenta così: “L’emendamento presentato dalla maggioranza alla legge di stabilità è una buona notizia per gli abruzzesi e per tutti gli italiani. A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, la storia di Ombrina nei prossimi giorni potrebbe considerarsi chiusa. E’ l’ennesima dimostrazione che le lotte di territorio e della popolazione non possono restare inascoltate per sempre”.