Il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ieri a L’Aquila per firmare il Masterplan Abruzzo con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Si tratta di un piano di investimenti da circa un miliardo e mezzo di euro, tra infrastrutture (oltre 600 milioni), ambiente (quasi 500 milioni), sviluppo economico (poco più di 150 milioni) e cultura e turismo (255 milioni), che ha incontrato l’entusiasmo del presidente della Regione e del segretario regionale del Pd, Marco Rapino, e un accoglienza più “fredda” da parte della Cgil.
“Se dovessi numerare il risultato di oggi – ha infatti commentato il governatore – direi 4 a 0 ai problemi che l’Abruzzo ha ereditato. Il presidente del Consiglio dei Ministri ha messo al centro le aspettative le aspettative e le ambizioni della regione, ha validato pienamente il nostro Masterplan, che è frutto di nove mesi di lavoro di sindacati, imprenditori, sindaci e amministratori territoriali”. Stessa soddisfazione è stata espressa dal segretario regionale del Pd, Marco Rapino: “I fondi destinati al Patto per le infrastrutture e l’innovazione assegnati ieri a L’Aquila con la firma del Masterplan sono la testimonianza chiara e forte di come l’impegno verso la nostra regione sia garanzia di un nuovo formidabile salto di qualità verso il rilancio dello sviluppo. L’impegno del Governo premetterà il riavvicinamento dell’Abruzzo alle regioni del centro nord; torneremo ad essere protagonisti in più settori produttivi, fino a ridare slancio al quel mondo della cultura e delle riforme che chiede fatti concreti, iniziative che segnino una svolta reale, che premino le ambizioni dei territori. L’Abruzzo con un miliardo e mezzo di euro di nuovi fondi adesso può sostenere i progetti in cui crede. I Comuni, le aree produttive, il sistema industriale, commerciale ed economico possono beneficiare di un aiuto che nessun altro Governo ha concretizzato per la nostra regione”.
“I Masterplan – ha invece commentato Sandro Del Fattore, della Cgil Abruzzo – nascono per affrontare la situazione di grande difficoltà delle regioni del Mezzogiorno. A nostro avviso rispondono solo parzialmente a questo problema. Nei Patti per il Sud, infatti, vi sono prevalentemente progetti di carattere infrastrutturale ma rimangono in ombra proprio le politiche per il lavoro e lo sviluppo“. Ed è proprio a partire da queste carenze che Del Fattore ricorda che “nel corso di queste settimane, parti sociali e Regione sono impegnate in un confronto serrato proprio sui temi del lavoro e dello sviluppo, tanto più in una regione dove, a fronte di primi segnali di ripresa, permane un tasso di disoccupazione superiore al 12% e un tasso di disoccupazione giovanile (giovani dai 15 ai 24 anni) al 48,1%. Da questo confronto devono emergere scelte e impegni per affrontare le tante crisi industriali aperte nel territorio (crisi aziendali rispetto alle quali vi sono confronti aperti con la Regione e le rappresentanze dei lavoratori, alcune delle quali questa mattina a L’Aquila sono state ricevute dalla Presidenza del Consiglio), l’avvio di nuove politiche industriali incentrate sulla ricerca, l’innovazione, la sostenibilità ambientale, progetti per il risanamento del territorio e per un welfare inclusivo. Temi, questi, che possono migliorare la qualità della vita e al tempo stesso offrire nuove opportunità di lavoro”.