C’è anche la tratta Sulmona-Castel di Sangro nei 1300 chilometri di linea ferrata in disuso o in corso di dismissione che andranno a formare le Ferrovie turistiche, a cui l’Aula della Camera ha dato il via libera con votazione unanime. Si attende adesso il voto del Senato.
L’idea è quella di mettere a sistema, attraverso la predisposizione di una serie di regole standard, una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale, quella attraverso linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria. La legge individua le ferrovie che possono essere classificate ad uso turistico, ma solo nelle tratte ferroviarie dismesse e sospese.
Si tratta di 18 linee su tutto il territorio nazionale, su cui potranno circolare anche i cosiddetti ferrocicli, veicoli ferroviari a pedalata assistita: Sulmona-Castel di Sangro, Cosenza-San Giovanni in Fiore, Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio, Sacile-Gemona, Palazzolo-Paratico, Castel di Sangro-Carpinone, Ceva-Ormea, Mandas-Arbatax, Isili-Sorgono, Sassari-Palau Marina, Macomer-Bosa, Alcantara-Randazzo, Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, Agrigento Bassa-Porto Empedocle, Noto-Pachino, Asciano-Monte Antico, Civitavecchia-Capranica-Orte e Fano-Urbino.