La Regione Abruzzo sotto inchiesta. Tra le persone finite nell’indagine coordinata dalla Procura dell’Aquila, c’è il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Tra gli indagati ci sarebbero funzionari regionali e imprenditori. Le ipotesi di reato: corruzione, turbativfa d’asta e abuso d’ufficio.
Dopo il blitz negli uffici della Regione Abruzzo, carabinieri e polizia stanno eseguendo perquisizioni domiciliari in diverse città abruzzesi. Sull’indagine in corso, lo stesso presidente D’Alfonso precisa: “Ho ricevuto questa mattina due richieste di proroga delle indagini: una riguardante la città di Penne (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 18/11/2015) e una per lavori – solamente preventivati – alle case popolari Ater di Pescara (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 8/7/2016). Contestualmente è stato recapitato un altro documento (‘Ordine di esibizione di atti e documenti’) con il quale è stato notificato alla Regione Abruzzo che sul cantiere di Palazzo Centi a L’Aquila è in corso un procedimento penale nei confronti di 7 persone, in ordine alle quali si è compiuta acquisizione documentale; tra queste non compare il mio nome“. Fino al terremoto del 2009, Palazzo Centi, che si trova in pieno centro, era la sede della Presidenza della Regione.
D’Alfonso è stato presidente della Provincia di Pescara a 27 anni, poi sindaco della città dal 2003 al 2008, anno in cui vinse nuovamente le elezioni comunali, ottenendo al primo turno il secondo mandato consecutivo da sindaco.
Sempre nel 2008 fu sottoposto per alcuni giorni agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei cimiteri, affidata a privati. Definitivamente assolto nel 2013 con formula piena dalla Corte d’Appello dell’Aquila per non aver commesso il fatto.
A fine 2013, è rientrato nell’agone politico, vincendo le primarie del centrosinistra e poi, il 26 maggio 2014, le elezioni regionali con il 46,3% dei voti contro il 29,26% di Giovanni Chiodi, che era il governatore uscente e capo della coalizione di centrodestra.
“Questa mattina – scrive D’Alfonso sul suo profilo Facebook – ho appreso che è in corso una verifica del mio operato da parte della Procura dell’Aquila per tre distinte vicende. Ritengo che la mia posizione sia assolutamente estranea a qualsivoglia fattispecie di reato e auspico un espletamento rapidissimo di ogni indagine. Ho fiducia nell’operato della magistratura così come ne avevo in passato, quando è stata sempre accertata la liceità delle mie condotte amministrative”.