Ance, Confapi, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria chiedono al governo regionale di avviare un confronto con quello nazionale volto ad aprire una Vertenza Abruzzo, al fine di “avere rassicurazioni e decisioni su alcuni temi di assoluta emergenza”, a partire dall’erogazione fondi nazionali per piani di investimento e contrattazione programmata, investimenti per servizi reali, infrastrutture, calamità naturali e ammortizzatori sociali. La Regione, invece, “dovrà mettere in campo tutti i necessari provvedimenti, più volte sollecitati, in quelle materie che possono agevolare la tenuta del tessuto sociale ed economico in tutte le sue componenti e articolazioni settoriali: agricoltura, artigianato, commercio, industria, turismo”.
Come riporta l’Agea, “tra le priorità vi sono le politiche per l’internazionalizzazione, quelle attive del lavoro, la riorganizzazione degli enti strumentali, l’accesso al credito, la riduzione della fiscalità aggiuntiva, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali ed un piano speciale per il turismo. Priorità che, secondo le associazioni, ‘restano sempre le stesse e non solo non trovano soluzione, ma, in alcuni casi, registrano preoccupanti arretramenti’. Lanciando un appello anche ai sindacati, affinché condividano ‘spirito e proposte del documento’, i rappresentanti degli imprenditori auspicano una risposta immediata dalle istituzioni e sottolineano che ‘la società civile, il mondo produttivo e che lavora, hanno bisogno di risposte immediate e concrete, di un contesto amministrativo, infrastrutturale e di servizi e che possa garantire stabilità e certezze nel lavoro e nella produzione e che, soprattutto, accompagni gli sforzi che in questo momento le imprese stanno sostenendo’.
“Abbiamo distinto i due livelli politici, regionale e nazionale – spiega il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone – consapevoli che tutte le cose che chiediamo non sono di esclusiva competenza e responsabilità regionale e quindi chiamiamo in campo anche il nazionale. Evidentemente il momento decisionale risiede nella politica e noi la sensibilizziamo sui problemi dell’economia, che riguardano in maniera trasversale tutto il sistema abruzzese. L’Abruzzo continua a soffrire fortemente il persistere di una crisi strutturale complessa e perdurante, conseguenza anche di trasformazioni e situazioni di carattere globale e nazionale, che ha determinato e ancora sta determinando effetti devastanti sul tessuto sociale ed economico regionale”.