Altri dieci giorni di campagna elettorale all’Aquila, dove la battaglia per lo scranno più alto del municipio si è ristretta ad Americo Di Benedetto e Pierluigi Biondi. Centrosinistra contro centrodestra al ballottaggio del 25 giugno.
Di Benedetto: “Il centrosinistra ha amministrato bene” – “Abbiamo – commenta Di Benedetto – il giusto entusiasmo per affrontare nel migliore dei modi il ballottaggio. Sapevamo che era difficile vincere al primo turno con questo gran numero di liste e candidati ma ci siamo andati molto vicini e questo è molto positivo, è un buon segno.
Nel ballottaggio continueremo a fare quello che abbiamo finora fatto: proporre un’idea di città. Continueremo a coinvolgere tutta la società civile, approfondendo i temi e i problemi e soprattutto la soluzione a questi – ha spiegato ancora – rinnoveremo la nostra proposta. C’è una coalizione molto complessa e complementare per il quale continuerò ad essere il momento di sintesi.
Il Movimento 5 stelle, che ha risultati a livello nazionale, qui a L’Aquila e altrove nelle partite amministrative, mostra la sua mancanza di radicamento, di competenza amministrativa, di proposta concreta. Le forze civiche e relativi candidati civici possono avere risultati se non si propongono solo come forza di contrapposizione, da qui il risultato modesto a L’Aquila. Io ho invece proposto un civismo costruttivo, includente.
Dai numeri relativi alle liste – dichiara all’Ansa – osservo che nel centrosinistra c’è un giusto equilibrio: conferme di chi ha evidentemente ben amministrato, e novità, un mix di continuità e rinnovamento. Non ci sono tra noi campioni di preferenze, c’è un equilibrio democratico. Diversamente che nel centrodestra, dove si registrano più picchi nei consensi”.
Biondi: “Partita aperta” – “La partita è ancora aperta”, dice all’Ansa Pierluigi Biondi. “Ad esempio basta riflettere sul fatto che Di Benedetto è stato trainato sopratutto dalle liste, che complessivamente prendono circa il 51 per centro, oltre la soglia del ballottaggio. Mentre i suoi consensi personali sono al 47. Io invece prendo più delle liste, il 35,8, mentre le liste si fermano al 33 e qualcosa. Dunque la partita è aperta, perché al ballottaggio si dovrà scegliere tra due candidati e le loro idee e soluzioni, la partita si polarizzerà, e il voto sarà più svincolato, libero, e imprevedibile.
Lotteremo fino all’ultimo. Non sarebbe la prima volta che un ballottaggio dia un responso diverso dal primo turno. Resto molto ottimista, intanto esprimo la mia soddisfazione per l’essere noi riusciti a ricompattare il centrodestra, dopo anni di divisioni. E, dopo anni, ora L’Aquila c’è un’alternativa forte e compatta, e questo è un bene per la democrazia, per la qualità della politica. Con noi poi ci sono tanti giovani che entreranno in Consiglio, compresi i giovani consiglieri uscenti. Ottima base di partenza, vada come vada, per gli anni a venire. Il Pd invece non si è mai rinnovato, se non nei suoi frontman”.