Dopo i devastanti incendi ancora in corso nel cuore della Majella, si iniziano a prendere i primi provvedimenti. Il Parco Nazionale ha infatti deciso di revocare tutti i nulla osta concessi ai comuni che intendono effettuare fuochi pirotecnici in occasioni delle festività patronali.
A sollevare il problema relativo agli alti rischi connessi ai fuochi artificiali era stato Augusto De Sanctis (Stazione Ornitologica Abruzzese) in riferimento alle festività più vicine (ma non solo): la notte tra il 25 e il 26 a Fara San Martino (Chieti) e il 29 a Decontra di Caramanico Terme (Pescara).
L’ente che gestisce il Parco ha quindi deciso di revocare il via libera per queste attività. “Si tratta di un provvedimento precauzionale e motivato esclusivamente dalla particolare e straordinaria condizione a cui sono sottoposti i territori ricadenti nel Parco – afferma il direttore del Parco Oremo Di Nino – Siamo chiamati alla responsabilità di prevenire per quanto possibile ogni rischio di incendio con inneschi accidentali”.
L’ARTA – Intanto a Sulmona (la città più colpita dall’incendio del Morrone) l’Arta Abruzzo ha rilevato l’incremento delle sostanze inquinanti soprattutto nelle ore notturne. Queste sono particolarmente concentrate in località “Marane”.
[ant_dx]IL PSI: “MEZZI INSUFFICIENTI” – Sui gravi fatti di cronaca che stanno danneggiando i parchi regionali, intanto, interviene il Psi che denuncia l’inadeguatezza dei mezzi antincendio: “Evidentemente il notevole impegno profuso è stato insufficiente per il ridotto numero di uomini e mezzi messi a disposizione – dice Massimo Carugno della segreteria nazionale del Psi – La sensazione è che, scongiurato il dramma ai centri abitati, si sia alzata la bandiera bianca. Non è un bel modo di difendere il patrimonio naturalistico dopo che ci si loda per essere la Regione Verde d’Italia. Stiamo assistendo impotenti ad un autentico fallimento del sistema di tutela anche preventivo del patrimonio naturalistico esistente nella nostra regione. La sgradevole sensazione è che quello che è successo al Morrone potrebbe ripetersi altrove. Il silenzio del Governo Regionale è assordante. A parte parole di circostanza non mi sembra che, da parte di chi governa questa regione, siano state lanciate rassicurazioni concrete. Ritengo che si abbia il pieno diritto di sapere: quali strumenti si intendono adottare per la riparazione dei danni ed il ripristino del patrimonio boschiv o e quali strumenti si intendono adottare per munire questa regione di un efficace sistema di prevenzione ed intervento. Silenzio, o parole diverse da queste, sarebbero solo offensive”.