Nove assolti, non luogo a procedere nei confronti di 5 persone, rideterminazione della pena per 11 imputati. “Con questo verdetto, cade l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico”, commenta la difesa subito dopo la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila sull’operazione Adriatico, la maxi inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila e culminata con i blitz dei carabinieri nella notte del 4 febbraio 2014.
Il primo grado – Ottantuno gli imputati del processo di primo grado, di cui 62 giudicati con rito ordinario dal Tribunale di Vasto e 19 con rito abbreviato a L’Aquila. Dopo 12 giorni di camera di consiglio, il collegio giudicante era rientrato nell’aula magna del palazzo di giustizia di Vasto il 22 marzo del 2016 e il presidente, Bruno Giangiacomo, aveva letto la sentenza: 25 condannati, per un totale di 299 anni di carcere, e 37 assolti.
Il giudizio d’appello – Oggi è terminato il secondo grado di giudizio. La Corte d’Appello ha parzialmente riformato la sentenza del Tribunale.
Assolti: Francesco Iadonisi, Giuseppe Di Donato, Luigi Santorelli, Antonio Esposito, Giuseppe Di Giovanni, Luca Giovenchi, Lino Croce, Marco Mango, Rosario Di Bello. Non luogo a procedere: Rodrigo Mariano Lalla, Rodolphe Pinto, Giovanni Silvestri, Rosario Di Bello (prescrizione), Marco Mango (prescrizione).
I magistrati aquilani hanno rideterminato la pena per Giovanni Silvestrino, 4 anni e 6 mesi e 22mila euro di multa; Giovanni Silvestro 5 anni e 25mila euro di multa; Loredana Cozzolino 12 anni; Bruno Di Nenno 6 anni e 8 mesi; Enrico Tumini e Angelika Koidl 6 anni e 8 mesi; Simone Maccarone 8 anni; Joseph Martella 8 anni; Andrea Ferri 7 anni, Pasquino Nanni 6 anni e 9 mesi, Michele Luciano De Stasio 10 anni.
La Corte ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla Procura nei confronti di Michele Barra, Guido Spinelli, Ugo Carosella, Filomena Perrotta, Vincenzo Piccirillo, Carlo Croce, Mario D’Agostino, Annalisa De Martino, Pasquale Ferrazzo, Gennaro Iadonisi, Cosmo Iadonisi, Anna Speranza, Ciro Dentice, Fabio Sordillo.
La difesa era rappresentata dagli avvocati Marisa Berarducci, Angela Pennetta, Giovanni e Antonino Cerella, Alessandro Orlando, Massimiliano Baccalà, Antonio Ottaviano, Paolo Del Viscio, Elisa Pastorelli, Nicola e Agostino Chieffo, Raffaele Giacomucci, Fiorenzo Cieri, Arnaldo Tascione e Antonella Mancini.
Il primo commento è dell’avvocato Antonino Cerella: “Cade l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. La sentenza ha accertato che nel Vastese non si era insediata un’organizzazione camorristica, ma un’associazione a delinquere semplice finalizzata allo spaccio di droga. Non è stato applicato il 416 bis”.