“Il Governo non ha mantenuto l’impegno preso, accogliendo un nostro ordine del giorno nel 2016, di riformare una volta per tutte la normativa sulle concessioni demaniali marittime”. Gianluca Castaldi, senatore del Movimento 5 Stelle, critica il Governo Gentiloni dopo che la maggioranza ha affossato il “disegno di legge Spiagge, già approvato alla Camera, la scorsa settimana era approdato nelle commissioni Industria e Finanze al Senato che ne avevano avviato l’esame. Il fallimento di questo disegno di legge è emblematico di una situazione che si è costantemente ripetuta nei cinque anni di sciagurata legislatura.
A farne le spese saranno sia i concessionari delle spiagge, sia i cittadini che ne usufruiscono, lasciati in balia di un caos normativo la cui soluzione è rimandata al dopo elezioni. Da un lato – dice Castaldi – il Movimento 5 Stelle fa opposizione in modo costruttivo, proponendo emendamenti per migliorare una legge fatta male, emendamenti pensati non nell’ottica di fare un favore a questa o quella lobby, ma semplicemente nell’interesse dei cittadini. Dall’altro lato, una maggioranza inaffidabile e incapace si chiude a ogni forma di dialogo, pretendendo non di governare, ma di comandare. Inaffidabile perché, come ho già ricordato, non rispetta la parola data.
Incapace perché vuole imporre una legge così com’è, senza accettare alcuna modifica, per poi scoprire di non avere i numeri per farla passare e mandare tutto all’aria.
L’ennesimo ricorso allo strumento della delega al governo finito per l’ennesima volta con un buco nell’acqua, dimostra – sostiene Castaldi – che questo Paese non si cambia con velleitari colpi di mano a poche settimane dalle elezioni, bensì con il lavoro di tutto il Parlamento, non solo della maggioranza, e con l’ascolto delle parti sociali coinvolte.
La direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE (Bolkestein) venne presentata dalla Commissione europea nel febbraio 2004 e successivamente approvata ed emanata nel 2006. La sua attuazione in Italia è avvenuta con un decreto legislativo nel 2010, ma ancora oggi permangono lacune e vuoti normativi”.
Questi gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle:
“1. Al fine di chiarire il quadro giuridico in materia per un settore
economico che vive da anni un’inaccettabile situazione di incertezza, a
predisporre di concerto con le Regioni, le amministrazioni interessate, gli
operatori di settore e gli utenti del servizio spiaggia, una nuova
disciplina organica delle concessioni demaniali che contempli da un lato la
necessità di incrementare l’efficienza del sistema turistico italiano,
riqualificando e rilanciando l’offerta turistica balneare e dall’altro
garantendo la pianificazione e gestione delle coste in un’ottica di tutela
ambientale con precisi limiti nella determinazione delle aree concedibili
per attività di carattere economico salvaguardando la più ampia fruizione
da parte dei cittadini delle aree non soggette a pagamento;
2. Al fine di valorizzate le aree demaniali in concessione, a prevedere una
nuova rimodulazione delle tariffe dei canoni concessori, aumentando la
classificazione delle aree dalle attuali due vigenti al fine di potere
meglio 5 rappresentare le differenze delle diverse realtà italiane, tenendo
conto di diversi fattori tra cui la redditività dell’area demaniale e le
potenzialità di sviluppo della stessa;
3. Predisporre un sistema di evidenza pubblica per l’assegnazione delle
concessioni demaniali a fini turistico-ricreativi con una durata
ragionevole delle stesse che possa da un lato permettere gli investimenti
strettamente necessari nel settore balneare e dall’altro garantire
l’accesso al mercato, prevedendo apposite clausole sociali, nonché evitando
possibili fenomeni di concentrazione da parte dei partecipanti alle gare e
pertanto a prevedere precisi limiti (soprattutto per le società di
capitale) al numero di concessioni ottenibili su tutto il territorio
nazionale, prevedendo un numero limitato di concessioni per Regione per
ogni impresa o gruppo di imprese tra loro collegate e gestite dalla stessa
società o gruppo societario con la stessa o parziale coincidenza della
compagine sociale;
4. Disporre che le nuove gare pubbliche siano realizzate con criteri
chiari e trasparenti, prevedendo a cura delle amministrazioni interessate
sia la pubblicazione tempestiva online dei risultati, sia dei punteggi
raggiunti”.