Trecentosessantacinque giorni. Un anno fa, il 18 gennaio del 2017, una valanga si staccava dal monte Siella, nel Parco del Gran Sasso, e trascinava con sé una montagna di fango, detriti e alberi.
Un peso pari a quello di 4mila tir a pieno carico si abbatteva sull‘hotel Rigopiano di Farindola, sommergendolo.
Dentro l’albergo c’erano 40 persone, tra lavoratori e turisti che aspettavano l’arrivo di uno spazzaneve che liberasse la strada e consentisse loro di tornare a casa. Un’attesa vana.
Mentre l’inchiesta di Procura e carabinieri forestali si allarga e il numero delle persone indagate o segnalate sale a 25, oggi arriva il primo anniversario della morte dei 29 angeli di Rigopiano.
In due settimane di ricerche ininterrotte, i soccorritori non riuscirono a salvare tutti i dispersi: 11 persone furono estratte vive dalle macerie del resort.
Il ricordo – E’ il giorno della commemorazione promossa dal Comitato Vittime che riunisce superstiti e familiari degli scomparsi. Nella mattinata un momento di raccoglimento e preghiera, in forma privata, e corteo con fiaccolata fino alla chiesa parrocchiale dove l’arcivescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, celebrerà la messa.
Alle 14.30 commemorazione nel palazzetto dello sport di Penne, che fu base dei soccorritori. Valentinetti benedirà 29 piante di leccio che saranno messe a dimora vicino alla cittadella dello sport. Poi lettura di poesie e musica con il tenore Piero Mazzocchetti, accompagnato dall’Orchestra giovanile di fiati Claudio Monteverdi. Chiusura alle 18 con la Corale Monte Camicia. Presenti, su invito del Comitato Vittime, gli artisti de Le stanze di Federico & Friends, che hanno registrato il brano Dove la neve non cade.