330 ettari distrutti, incendio durato giorni e fuoco arrivato in località Rigopiano: il tutto partito da una canalina per gli arrosticini accesa nonostante il forte vento di quel 5 agosto. Il sostituto procuratore dell’Aquila, Fabio Picuti, ha ricostruito quello che accadde l’estate scorsa nel cuore del Gran Sasso chiedendo il processo per cinque giovani.
Secondo la ricostruzione del pm, la comitiva di 14 ragazzi aveva allestito un campeggio abusivo nella piana di Campo Imperatore. Quel giorno caratterizzato da forte vento, consapevoli di trovarsi fuori dagli spazi attrezzati per le grigliate, accesero lo stesso la brace per cuocere gli arrosticini.
Un tizzone ardente caduto a terra ha innescato il furioso incendio. Impossibile fermare le fiamme: il pic nic stava avvenendo in luogo vietato sprovvisto di presidi per lo spegnimento.
[ant_dx]Il danno al patrimonio forestale stimato fu di oltre un milione di euro, i pascoli non potarnno essere usati per 5 anni. Per questa storia d’incoscienza cinque giovani andranno a processo: tre (R.D.N. di Pietranico e F.D.G. e I.D.G. di Alanno) per incendio con danni ambientali e due (A.V. e A.P., entrambi di Pietranico) per favoreggiamento.
Questi ultimi due, infatti, avrebbero cercato di sviare le indagini caricando la canalina in auto e abbandonandola poi a 40 chilometri di distanza dal luogo del disastro. Dopo aver ascoltato i 14 presenti, le indagini si sono ristrette sui cinque giovani, prosciogliendo gli altri.