Due anni e poco più: da tanto dura il balletto intorno ai milioni di euro destinati – nelle buone intenzioni iniziali – solo ed esclusivamente alla viabilità provinciale di Medio e Alto Vastese e a danzare arrivano anche i sindaci dell’Alto Sangro.
VIABILITÀ AL COLLASSO – Per raccontare questa storia bisogna riavvolgere il nastro fino al 27 novembre del 2015. L’ondata di maltempo di quel giorno ingrossò il fiume Treste che erodendo metro dopo metro il terreno causò il crollo di parte della Statale Trignina paralizzando il traffico tra Abruzzo, Molise e Campania [LEGGI]. Decine di tir si riversarono sulle Provinciali disastrate smarrendosi tra i piccoli comuni dell’entroterra. Qualche giorno dopo, il 4 dicembre, gran parte dei sindaci del territorio bloccò per protesta contro le lungaggini e l’assenza di interventi la Statale 16 [LEGGI].
Minacce prefettizie a parte (Antonio Corona li avvisò che la prossima volta sarebbero saltate le fasce tricolori), quella stessa sera, Luciano D’Alfonso, Anas, Provincia ecc. ascoltarono i sindaci nella sala consiliare di Vasto. Il governatore propose “10 milioni di euro solo per Medio e Alto Vastese” [LEGGI].
[ant_dx]DA 10 A 9 – La proposta sembrava essersi concretizzata due anni dopo. Il 14 ottobre 2017, il presidente della Provincia, Mario Pupillo, nella stessa aula consiliare annuncia: “Ci sono 9 milioni per le strade del Vastese. L’inverno per la progettazione, la primavera per i cantieri”. Nel tempo trascorso dagli eventi si sono persi per strada un milione e – soprattutto – la dicitura “Medio e Alto”.
Già in quella sede, infatti, il sindaco di Vasto, Francesco Menna (insieme al consigliere provinciale Sputore), dà per certa una parte di quella somma per via Osca (la strada che collega la SS16 a Punta Penna) che poco c’entra con i danni causati dall’ondata di maltempo del 2015.
A stretto giro allora arrivano le rivendicazioni della collega sansalvese, Tiziana Magnacca: “Parte di quei soldi va destinata alla Provinciale Trignina che attraversa la zona industriale di San Salvo”. Altra strada, questa, che nulla ha a che vedere con quelle di Medio e Alto Vastese ridotte ancor di più all’osso dopo il passaggio di centinaia di mezzi pesanti durante il blocco della Trignina [LEGGI].
“IL SANGRO NON È VASTESE” – La corsa al milione di euro riparatore poteva finire qui? No, all’appello mancavano le rimostranze dei sindaci dell’Alto Sangro proprio quando sembravano essere già stati assegnati i lotti di intervento (con l’opera di mediazione del sindaco fresano e consigliere provinciale, Giovanni Di Stefano).
Il tentativo di portare acqua a mulini extra-vastesi è emerso nell’ultimo incontro tenutosi in Regione il 9 febbraio scorso. A portarlo alla luce è il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli: “Il Soggetto Attuatore (la Provincia) invece di riservare i 9 milioni di euro ai soli comuni del Vastese, sta procedendo alla redazione di progetti che comprendono in tale area anche comuni dell’area del Sangro, così da diminuire la quantità di opere da realizzare nell’area del Vastese”.
A rispondergli è il consigliere provinciale Arturo Scopino (e sindaco di Montelapiano): “La ripartizione è stata fatta per distretti per sanare le situazioni emergenziali”. Su richiesta di D’Alfonso, lo stesso precisa che il 90% dei fondi è stato destinato al Vastese mentre la restante parte in “aree poste al di fuori del Vastese, ma in zone immediatamente limitrofe”.
“La Provincia di Chieti non sta seguendo le indicazioni fornite dalla Regione Abruzzo – non demorde Masciulli – poiché il Vastese è un’area ben definita ed in questa non possono confluirvi comuni del Sangro”.
LA SOLUZIONE – Oltre al tentativo di assegnare fondi a territori extra-vastesi, è emerso anche un altro problema: tali interventi non sono stati inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche della Provincia e i tempi potrebbero slittare ben oltre la “primavera dedicata ai cantieri” promessa da Pupillo.
La soluzione potrebbe essere la variazione del soggetto attuatore: non più la Provincia, ma le due Centrali Uniche di Committenza sul territorio (Trigno-Sinello e Alto Vastese) come suggerito dal sindaco di Lentella, Carlo Moro: per ora, sembrerebbe questa la via percorribile che assicurerebbe anche tutti i fondi al territorio.
L’ultimo atto del balletto iniziato oltre due anni è in programma il 9 marzo: in Regione sarà letta la sentenza.