Il primo luogo pubblico intitolato alla memoria delle vittime di Rigopiano sarà a Chieti.
Ieri il flash mob per ricordare Dino Di Michelangelo nel giorno di quello che sarebbe stato il suo quarantaduesimo compleanno. Poliziotto teatino in servizio a Osimo, Dino – insieme alla moglie Marina Serraiocco, 38 anni – è morto sotto le macerie dell’hotel di Farindola, travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga pesante come 4mila tir a pieno carico. Ventinove le vittime, undici le persone salvate dai soccorritori. Una vicenda su cui è aperta un’indagine della Procura di Pescara.
Due mani proteste verso la Majella e il Gran Sasso e due targhe: così sarà il monumento che il Comune di Chieti dedicherà agli Angeli di Rigopiano. A Di Michelangelo la sua città intitolerà un belvedere che sorgerà nel quartiere Sacro Cuore.
Alla commemorazione erano presenti anche parenti delle altre persone che hanno perso la vita sotto la slavina, riuniti nel Comitato vittime di Rigopiano.
“Ci siamo conosciuti – racconta all’Ansa Alessandro Di Michelangelo, fratello maggiore di Dino – purtroppo per una tragica vicenda e con il passare dei mesi noi familiari di Dino ci siamo accorti di aver perso un fratello, un figlio, uno zio, ma abbiamo trovato altri fratelli e sorelle con i quali condividiamo un immenso dolore”.