“Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso in merito a quanto affermato dall’ex assessore Donato Di Matteo ha reso nota una lettera nella quale la segreteria particolare della Presidenza comunicava al direttore generale della Regione Rivera, al direttore delle risorse umane Bernardini e all’istituto di vigilanza Ivri ‘l’impellente necessità di dover disporre di un adeguato numero di stanze” per la sistemazione del personale dagli uffici della regione di viale Bovio a quelli di Piazza Unione. Le stanze in questione erano ‘già assegnate temporaneamente all’Enea e alla segreteria temporanea di un assessore dimissionario'”. Lo riporta l’Ansa.
“Quindi per garantire la salvaguardia dei beni rimasti nelle stanze le chiavi sono state poi affidate al servizio di guardiania. Stamani le stanze sono state riaperte e il materiale riconsegnato a Di Matteo”.
Non si è fatta attendere la replica dell’ex assessore: ”Pare molto strana la lettera protocollata in data odierna da Enzo Del Vecchio, credo posticipatamente alla mia telefonata di questa mattina, effettuata in macchina e in viva voce alla presenza di collaboratori, nel corso della quale chiedevo spiegazioni sulla inaspettata chiusura delle stanze in piazza Unione. Lo stesso mi spiegava che su questa situazione non aveva nulla a che vedere e che questa era stata una disposizione del presidente e che mi sarei dovuto rivolgere a D’Alfonso”.
[mic_dx]“Con Del Vecchio – afferma Di Matteo – mi ero accordato martedì scorso che entro oggi pomeriggio avrei lasciato tutte le stanze dell’assessorato, il tempo, considerando la festività del 25 aprile, di preparare degli scatoloni da salire al quinto piano, nella stanza assegnata al gruppo Abruzzo Facile. Una vicenda paradossale che mi costringe a rivolgermi alle vie legali qualora persistano menzogne e posizioni ambigue sul caso”.