Intervenga il governo regionale. La Regione aiuti i lavoratori degli ipermercati Conad di Vasto e Lanciano, dove sono a rischio 70 posti di lavoro e tra pochi mesi scadrà il contratto di solidarietà, perché “sono stati raggiunti i limiti massimi concessi dalla legge per il ricorso agli ammortizzatori sociali”, è l’allarme lanciato da Elena Zanola e Stefano Murazzo, segretari provinciali della Filcams Cgil e della Fisascat Cisl.
“La crisi – raccontano i rappresentanti sindacali – è iniziata nel 2013 quando sono state aperte le prime procedure di licenziamento collettivo. Già da 5 anni i lavoratori sono quindi in regime di contratto di solidarietà.
Dopo questi anni di sacrifici e di preoccupazione i lavoratori hanno appreso nell’ultimo incontro fatto per monitorare l’andamento del contratto di solidarietà, che la situazione non è cambiata: i circa 70 esuberi ( 45 a Vasto e 24 a Lanciano) sono tutti confermati.
I due ipermercati sono presenti da anni sul territorio: Lanciano ha aperto nel 2003 mentre a Vasto l’ipermercato è stato inaugurato nel 1996, tra i primi in provincia del marchio Conad.
Sono realtà che in passato hanno contribuito in maniera determinante a trainare il marchio Conad, che oggi occupa quote importanti di mercato nel territorio abruzzese. A dicembre 2017 ha dichiarato infatti fatturati altissimi nella nostra regione e annunciato investimenti e l’apertura di nuovi punti vendita.
Siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori di questi punti vendita e crediamo sia assolutamente urgente aprire un tavolo di confronto non solo con le società che gestiscono le due realtà ma anche con Conad Adriatico che ha sempre affiancato i suoi affiliati in questi anni di trattativa e di confronto, per questo oggi abbiamo scritto a tutte le parti coinvolte.
La nostra lettera – spiegano Zanola e Murazzo – è indirizzata anche al vice presidente della regione Abruzzo Giovanni
Lolli perchè vogliamo sensibilizzare l’istituzione regionale sulla difficile situazione vissuta dai lavoratori di Vasto e di Lanciano e per questo chiediamo che anche la Regione Abruzzo intervenga, nel rispetto del ruolo a lei affidato, per monitorare l’evolvere della situazione”.