Torna all’esame del Parlamento europeo la chiusura del Cotir, il centro di ricerche che la Regione Abruzzo ha deciso di mettere il liquidazione.
“La gravissima situazione – sottolinea l’eurodeputata – dei dipendenti del Consorzio per la divulgazione delle tecniche irrigue (CO.T.IR.) di Vasto, sul quale grava un procedimento fallimentare presentato dalla Regione Abruzzo, si trascina ormai da troppo tempo ed ha origine dal mancato riconoscimento, da parte di Stato e Regione, dello status di organismo
di diritto pubblico, che comporterebbe il riassorbimento di una parte dei dipendenti del Consorzio che sono, tra l’altro, vincitori di concorso pubblico.
I dipendenti del CO.T.IR, versano in una situazione di precarietà e nonostante le numerose opportunità di progetti Europei,
non hanno la possibilità di presentarli in quanto la struttura è in liquidazione.
Il CO.T.IR. ha 40 ettari di azienda agricola sperimentale, serre, laboratori di ricerca con strumentazioni all’avanguardia, oggi totalmente lasciate all’abbandono e all’incuria.
Le attività di ricerca – ricorda la parlamentare europea – sono infatti andate avanti per diversi mesi, nonostante il non pagamento degli stipendi ai dipendenti, vittime di una disastrosa gestione di cui sia il centrosinistra che il centrodestra
sono responsabili, ma oggi è tutto fermo. La Regione Abruzzo mise infatti in liquidazione la struttura nel 2014 con l’intento di far nascere un unico centro regionale insieme ad altri due istituti, ma nulla è accaduto, nonostante siano stati nominati ben quattro commissari liquidatori che hanno solo contribuito ad indebitare il Consorzio, non mettendo in campo nessuna azione di contenimento di costi.
Già nell’ottobre dello scorso anno ho portato questa vicenda all’attenzione della Commissione europea, attraverso un’interrogazione dove chiedevo se Bruxelles riteneva che questo Consorzio rispondesse ai requisiti di organismo di diritto pubblico”, ma “la risposta della Commissione, come spesso accade, non aveva soddisfatto le aspettative, poiché
sostanzialmente, e colpevolmente, scaricava la decisione sullo Stato membro. Di fatto però, non è stato cosi semplice definire la questione, cosi come invece la Commissione europea faceva intendere, poiché per stabilire quanto i lavoratori auspicavano da tempo è stata necessaria una sentenza del Tribunale di Vasto del febbraio scorso.
Infatti – ricostruisce i fatti Daniela Aiuto – il 16 febbraio 2018 il Tribunale di Vasto ha riconosciuto al CO.T.IR la natura di ente pubblico non economico con conseguente diritto alla tutela dei lavoratori in quanto facenti capo al contratto collettivo nazionale di lavoro di Regioni e Enti Locali. Inoltre con tale sentenza ha intimato al CO.T.IR. di attivare le procedure previste per la tutela dei lavoratori”.
[mic_dx]Nonostante la sentenza, “ad oggi nessuna tutela é stata ancora prevista per i lavoratori. Pertanto, ho ritenuto opportuno segnalare nuovamente la questione alla Commissione europea che ha il dovere di monitorare affinché siano rispettate da tutti gli Stati membri le norme previste per la tutela dei lavoratori, cittadini europei. Ho chiesto inoltre se la Commissione non ritenesse necessario verificare le motivazioni per le quali la Regione Abruzzo ad oggi non ha attivato le procedure di tutele per i lavoratori. In base alle risposte che verranno date dalla Commissione europea vedrò quali altri passi compiere”.