Altra “X” apposta sulla viabilità interna e a farne le spese è ancora una volta la comunità di Castiglione Messer Marino insieme a quelle più vicine (Fraine, Schiavi d’Abruzzo, Montazzoli e Castelguidone). Poco prima delle 13, gli operai della Provincia di Isernia hanno apposto le barriere metalliche agli ingressi del viadotto Sente. Da oggi, quindi, come previsto si torna sulla ex Statale 86, una delle primissime strade realizzate nel territorio (che parte da Vasto).
LA PROTESTA – Stamattina un gruppo di cittadine ha simbolicamente protestato mentre gli operai eseguivano gli ordini. C’è chi si dice pronto a strappare la tessera elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, chi a bloccare i tir delle pale eoliche, fatto sta che da oggi non si passa.
La strada alternativa non dà nessuna sicurezza. Oltre a versare in una situazione di estrema precarietà, anche una volta sistemata non potrà reggere il traffico pesante: gli autobus degli studenti impiegheranno oltre un’ora per arrivare ad Agnone. Inoltre, con la neve il rischio è che diventi intransitabile e che si riattivino le frane presenti che anni fa fecero pensare alla variante del viadotto.
[ant_dx]RISCHIO ISOLAMENTO – Destino amaro quello di Castiglione al centro della cartina delle strade chiuse e a rischio chiusura. Non è più necessario scomodare neanche gli sfortunati abitanti di Fontamara, ormai la viabilità morente sta mettendo a dura prova chi negli anni ha deciso di restare.
Oltre al ponte, gli abitanti di uno dei comuni più alti del Vastese già toccano con mano i disagi della chiusura della Sp 162 dal marzo del 2015 a causa della frana verso Fraine. Come non citare poi l’altra enorme frana, quella sulla Sp 152 verso Montazzoli dove c’è un passaggio in frana che si riduce a ogni nuova pioggia; altro passaggio in frana che rischia di diventare permanente è quello della Sp 212 per Torrebruna.
Una viabilità ridotta all’osso, simbolo del mancato intervento degli enti, dove se una strada chiude non sarà riaperta (vedi anche la Sp 192 tra Guilmi e Roccaspinalveti chiusa per un’imponente caduta massi dal 2013, LEGGI).
Chissà se chi ha coraggiosamente deciso di restare nell’Alto Vastese ha mai pensato che un giorno le strade sarebbero state lasciate chiuse in attesa di essere definitivamente cancellate dalle mappe.
Anni di annunci di soldi in arrivo, di lavori in partenza, di inutili visite, di baci e abbracci a favore di telecamere ci hanno dimostrato solo che con menefreghismo e ipocrisia (quella sul valore delle aree interne) non si possono lastricare strade.