Giornata difficile nel settore delle emergenze. Anche in Abruzzo i vigili del fuoco partecipano allo sciopero nazionale indetto dal Conapo, il sindacato di categoaria, perché “il Governo M5S-Lega non ha mantenuto la promessa di adeguare le retribuzioni dei vigili del fuoco ai livelli delle forze dell’ordine, come da contratto di governo”.
La protesta viene attuata oggi in otto regioni: Piemonte, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Niente sciopero, invece, nelle dieci regioni in cui il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di calamità: Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto.
Il Conapo, inoltre, precisa che “la Regione autonoma Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano non sono interessate dalla azione di sciopero in quanto la mobilitazione coinvolge il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e non i Corpi dei vigili del fuoco regionali e provinciali di tali realtà. Nelle regioni interessate dallo sciopero saranno comunque garantiti tutti i servizi essenziali e di soccorso pubblico”.
“Cosi come i Vigili del Fuoco onorano sempre il loro giuramento, chiediamo però al governo e ai parlamentari di maggioranza, di mantenere almeno le promesse sui Vigili del Fuoco da loro fatte in campagna elettorale e nel contratto di governo”, spiega Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato, Antonio Brizzi.
“Nella bozza della legge di bilancio non è stato stanziato un solo centesimo per l’adeguamento delle retribuzioni dei vigili del fuoco ai livelli previsti per le forze dell’ordine come promesso nel contratto di governo. Si continua a lodarci e a mandarci a rischiare la vita con retribuzioni di centinaia di euro in meno ogni mese rispetto ai poliziotti e senza le medesime tutele pensionistiche.
Anzi vi è di peggio nella bozza del ddl bilancio: il già enorme divario retributivo dei vigili del fuoco con le forze dell’ordine aumenterà ancora poiché nella manovra sono previsti anche 70 milioni aggiuntivi per le forze dell’ordine (escludendo i vigili del fuoco). Una politica di segno opposto al contratto di governo, altro che governo del cambiamento.
Sia chiaro che una promessa non mantenuta diventa una presa in giro specie per chi usa quotidianamente l’ immagine dei Vigili del Fuoco che meritano invece vero rispetto, a partire dalle retribuzioni e pensioni. Se è vero che il programma di governo lo si attua nell’intera legislatura, è altrettanto vero che almeno un quinto delle risorse finanziarie deve essere presente in questa legge di bilancio.
Per questi motivi la mobilitazione dei Vigili del Fuoco – conclude Brizzi – continuerà per tutto l’ iter della legge di bilancio”.