Un esposto all’Autorità garante della concorrenza ed il mercato. Lo ha presentato la Federconsumatori Abruzzo affiché vigili sui tempi di percorrenza dei treni regionali.
“Partiamo da un dato: più i convogli regionali sono lenti, più aumenta il corrispettivo che le regioni debbono pagare a Trenitalia per l’attivazione del trasporto ferroviario regionale”, sottolinea l’Osservatorio sulla mobilità dell’associazione che tutela gli utenti. “Solo la regione Abruzzo investe circa 57 milioni di euro per far circolare i treni regionali (tra i 2 e 3 miliardi sono spesi dalle regioni in ambito nazionale), rendere trasparente la modalità con la quale viene determinata la traccia orario può significare risparmi per la collettività e miglioramento del servizio ferroviario”.
“Ma chi decide il tempo che un treno deve impiegare per collegare due stazioni? Lo decidono – sottolinea Federconsumatori – le Ferrovie con la traccia oraria.
La traccia oraria è il tempo impiegato da un treno per raccordare due località, e non è deciso dalla formula fisica che quasi tutti noi abbiamo imparato a scuola: tempo = spazio/velocità. E’ decisa invece – sostiene l’Osservatorio – in modo arbitrario dalle ferrovie. E siccome più tempo impiega il treno, più noi cittadini paghiamo tramite i Contratti di Servizio stabiliti tra regioni e Trenitalia, è evidente che Trenitalia non ha alcun interesse a ridurre i tempi di percorrenza. Casomai ha interessi contrari (anche per questo i treni ferroviari regionali italiani sono tra i più lenti d’Europa).
Contro il mistero delle tracce orario la Federconsumatori ha proposto una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), e agli inizi di novembre 2018, l’Agcm ha accolto la segnalazione per verificare eventuali anormalità.
La segnalazione era stata avanzata proprio partendo dalla constatazione che tra Montesilvano e Pescara i treni regionali impiegano da 4 fino a 17 minuti. Cioè, la distanza tra le due realtà è la stessa, la velocità dei treni è analoga, ma il tempo , in taluni casi , è quattro vole superiore. Mistero.
Se consideriamo che ogni minuto di treno costa alla collettività circa 10 euro, assegnare 13 minuti in più ad un treno obbliga noi tutti a dissipare 130 euro al giorno, quasi 50.000 euro ogni anno solo per quel treno.
Essendo migliaia i treni regionali in circolazione in Italia, è facile immaginare il danno per la collettività.
Speriamo che l’Agcm possa risolvere il mistero , perché dalle tracce orario dipendon: i costi sostenuti dalle regioni per pagare i corrispettivi a Trenitalia per l’offerta del servizio regionale; la possibilità di applicare o meno le sanzioni a Trenitalia in caso di ritardo dei treni; 3) la qualità del servizio ferroviario regionale; la concreta possibilità di apertura del mercato ferroviario.
Occorre infine notare che questa è la terza volta che Federconsumatori presenta un esposto all’Agcm per altri problemi, sempre in ambito ferroviario : la prima volta è stato applicata a Trenitalia una sanzione di un milione di euro (2014), mentre la seconda volta è stata applicata la sanzione massima : cinque milioni di euro (2017)”.