Una 31enne di Vasto è finita ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Pacco Free” della Procura della Repubblica di Larino che mirava a spezzare la filiera di approvvigionamento che consentiva ad alcuni detenuti del carcere molisano di spacciare droga all’interno della struttura.
Le indagini hanno portato alla scoperta di come la droga venisse introdotta nel carcere nascosta in diversi modi: nei pacchi postali contenenti alimenti, negli indumenti intimi e nelle suole delle scarpe dei familiari ammessi ai colloqui, e addirittura nella carne cotta. L’operazione chiamata Pacco Free ha coinvolto in attività di supporto anche i carabinieri vastesi.
“Nelle prime ore della mattinata odierna – spiegano le forze dell’ordine – a Larino (CB), Santa Croce di Magliano (CB), Vasto (CH), Ciampino (RM) e Guidonia Montecelio (RM) i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, in particolare quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Larino e del Reparto di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Larino, con il supporto delle Compagnie Carabinieri Territorialmente competenti e del PRAP di Roma e con l’ausilio di unità cinofile antidroga del Comando Legione Carabinieri Abruzzo e Molise e del PRAP, hanno dato esecuzione a 7 misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Larino su richiesta del procuratore Antonio La Rana della locale Procura della Repubblica, attualmente diretta dalla dott.ssa Isabella Ginefra, a carico di altrettanti soggetti di nazionalità italiana, resisi responsabili del reato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti aggravato e continuato.
[ant_dx]L’attività d’indagine ha permesso di evidenziare che alcuni detenuti per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti, da spacciare all’interno del carcere, utilizzavano vari sistemi, alcuni dei quali molto creativi e fantasiosi. A volte venivano spediti nell’istituto penitenziario pacchi postali contenenti principalmente derrate alimentari, all’interno delle quali venivano occultate sostanze stupefacenti. Altre volte erano i familiari ammessi ai colloqui a portare lo stupefacente, occultato nella carne cotta, sulla persona, negli indumenti intimi, nelle suole delle scarpe o incollato nei lembi dei plichi destinati ai detenuti.
L’attività investigativa, iniziata nel mese di aprile di quest’anno, a seguito del rinvenimento di oltre 100 grammi di hashish occultati nella suoletta delle scarpe spedite a un detenuto, ha portato poi al sequestro complessivo di 403 grammi di hashish e cocaina, all’arresto in flagranza di 5 persone, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata Pacco Free, condotta con l’ausilio di attività tecniche, osservazioni, pedinamenti e perquisizioni, ha consentito di individuare a carico dei 7 destinatari delle misure cautelari e di altre 9 persone gravi indizi di colpevolezza in ordine alle attività di detenzione con finalità di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina, recapitata ai detenuti per la successiva commercializzazione all’interno della casa circondariale di Larino.
All’operazione effettuata nella mattinata odierna hanno preso parte circa 30 militari dell’Arma dei carabinieri dei Comandi Provinciali di Campobasso, Chieti e Roma e circa 14 agenti della Polizia Penitenziaria di Larino e del PRAP Roma. L’operazione PACCO FREE ha consentito di ottenere i seguenti risultati complessivi:12 arresti, di cui 5 già arrestati in flagranza di reato e 7 misure cautelari eseguite, questa notte, in ottemperanza di altrettanti provvedimenti restrittivi richiesti dall’A.G.; 9 denunce in stato di libertà; 403 grammi di sostanze stupefacenti sequestrate tra hascish e cocaina”.