Niente uova, colombe e specialità di pasticceria artigianale sulle tavole pasquali abruzzesi. La chiusura delle pasticcerie durante le feste pasquali, dovuta al Dpcm dell’11 marzo per l’emergenza coronavirus, determina anche in Abruzzo un pesante danno economico e pesa sulla competitività del sistema delle micro e piccole aziende che realizzano un prodotto di pasticceria artigianale di elevata qualità.
Un danno di 14 milioni di euro, secondo quanto stimato da uno studio di Confartigianato Chieti – L’Aquila. Di questi, 12 milioni derivano dalla perdita di fatturato nel mese di aprile dovuta alle mancate vendite dei dolci legati alla ricorrenza di Pasqua, ai quali va ad aggiungersi la perdita, valutabile in 2 milioni di euro, determinata dal deperimento di parte delle materie prime acquistate in previsione della produzione per il periodo pasquale, prima dell’imprevista chiusura resa necessaria per limitare i contagi da Covid-19.
A differenza di quanto avviene per la distribuzione commerciale, la vendita diretta della pasticceria artigianale è colpita dal lockdown. Si tratta di un settore che in Abruzzo coinvolge 587 imprese di pasticceria e gelateria, in cui lavorano 1.878 addetti. Un settore caratterizzato da un’elevata vocazione artigianale, con oltre 360 imprese artigiane.
In Italia le imprese sono 24.427 e il danno è pari a 652 milioni di euro. In testa, per mancati ricavi, ci sono Lombardia, Veneto e Lazio. Confartigianato nazionale nei giorni scorsi si è rivolta al Governo per segnalare come lo stop alla produzione e vendita delle pasticcerie rappresenti una “assurda discriminazione”.
“Stiamo facendo il possibile per sensibilizzare i nostri associati affinché rispettino le regole per difendere la salute di tutti – afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – ma l’interpretazione del Dpcm che si traduce in una assurda penalizzazione delle produzioni artigianali e di qualità è inaccettabile. Rivolgiamo un appello a tutti i parlamentari locali. Un altro appello, in vista della Pasqua, lo rivolgiamo a tutti i cittadini delle province di Chieti e L’Aquila e a tutti gli abruzzesi: scegliete di acquistare i prodotti locali, preferendo i tanti pasticceri e panificatori che cercano di resistere alla crisi e si sono organizzati e riconvertiti per offrire le consegne a domicilio” , conclude Giangiulli.