21.50 Mario Pupillo confermato presidente della Provincia di Chieti.
Risultato definitivo (voti ponderati): Pupillo 44094, Di Primio 35357.
Comuni sopra i 30mila abitanti, voti ponderati (tra parentesi i voti reali): Pupillo 17595 (45), Di Primio 12512 (32).
Comuni da 10001 a 30000 abitanti, voti ponderati (tra parentesi i voti reali): Pupillo 11111 (41), Di Primio 9485 (35).
21.45 – Comuni da 5001 a 10000 abitanti, voti ponderati (tra parentesi i voti reali): Pupillo 5166 (41), Di Primio 3402 (27). Pupillo verso la conferma.
21.30 – Risultati nei Comuni da 3001 a 5000 abitanti: Di Primio 65, Pupillo 40. Col voto ponderato, corrispondono a 5330 preferenze per Di Primio, mentre Pupillo ne ha ottenute 3280.
21.20 – Risultati nei piccoli Comuni (al di sotto dei 3mila abitanti): Pupillo 267 (moltiplicati col voto ponderato 6mila 942), Di Primio 178 (4mila 628).
Ore 20.30 – I votanti alla chiusura sono stati 793 corrispondenti a poco meno del 64% degli aventi diritto.
ELEZIONI DI SECONDO LIVELLO – Sono in fase di chiusura (si votava dalle 8 alle 20 di oggi) i seggi allestiti nell’aula consiliare della Provincia di Chieti per il rinnovo del presidente. La sfida è tra il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, che mira a un secondo mandato per il centrosinistra e il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, per il centrodestra.
Si tratta di elezioni di secondo livello, come stabilito dalla riforma Delrio del 2014, quindi a essere chiamati alle urne sono stati gli amministratori dei Comuni della Provincia: 1.250 tra sindaci, consiglieri e assessori non esterni.
LA “LEGGEREZZA” DEI PICCOLI COMUNI – Più di mille elettori, dicevamo, che però non hanno lo stesso peso. Per l’elezione del presidente provinciale infatti è previsto il voto ponderato: ogni elettore ha un peso diverso a seconda della fascia demografica nella quale è inserita il proprio Comune. Il numero di voti per uno dei candidati andrà quindi moltiplicato per l’indice di ponderazione corrispondente al colore della scheda elettorale (ogni colore è una fascia demografica definita).
[ant_dx]In soldoni vuol dire che il voto di un qualsiasi consigliere di Vasto (o di un comune da 30mila a 100mila abitanti) vale quanto i voti di tutto il consiglio comunale di uno dei tanti piccoli centri che caratterizzano la provincia; l’indice di ponderazione di questi ultimi (fino a 3mila abitanti) è infatti 29 (i dati sono delle tabelle del 2014, potrebbe esserci una lievissima variazione) a fronte di 357 della fascia massima.
Significa che, ai fini dell’elezione del presidente, per avere lo stesso peso di Vasto (o simili), tutti gli aventi diritto di una 30ina di piccoli comuni dovrebbero recarsi alle urne. Una circostanza, questa, che ancora una volta, relega i piccoli centri abitati ai margini della politica locale.
Queste le fasce (il numero è l’indice di ponderazione):
Fino a 3mila abitanti: 26
Da 3mila a 5mila abitanti: 89
Da 5mila a 10mila abitanti: 127
Da 10mila a 30mila abitanti: 274
Da 30mila a 100mila abitanti: 357