Gli applausi, i palloncini bianchi e rossi che volano in cielo e quel grido “1,2,3, insieme!” urlato al cielo dai suoi ragazzi. È questo l’ultimo saluto terreno a Linda Ialacci, allenatrice di basket prematuramente scomparsa a soli 54 anni. Nella chiesa di San Giovanni Bosco c’è tutto il mondo della pallacanestro abruzzese per l’ultimo saluto ad una donna che ha fatto dalla palla a spicchi la sua vita. C’è il presidente di Fip Abruzzo Francesco Di Girolamo, ci sono i rappresentanti di tante società sportive della regione e quelli degli arbitri. E poi la marea rossa di ragazzi del settore giovanile della Vasto Basket, che ha guidato con passione negli ultimi due anni, la prima squadra e tantissimi di quei giovani, oggi divenuti adulti, che coach Linda Ialacci ha guidato dalla panchina. Accanto al feretro, su cui è adagiata la canotta biancorossa con la scritta “coach Linda”, ci sono i suoi familiari, con papà Nicola, mamma Letizia e la sorella Marisa provati dal grande dolore e i dirigenti della società biancorossa che per lei era un po’ come una seconda famiglia.
“Siamo turbati, il nostro cuore oscilla tra il credere e il non credere, siamo increduli”, ha esordito nell’omelia il parroco Don Massimiliano Civinini, che ha celebrato il funerale con Don Mario Pagan. “Il mondo non ci offre risposte sulla morte, solo il Signore può darci risposte perchè è passato attraverso la morte. Ora Linda è davanti a Dio, vede meglio, comprende meglio. È vicina al cuore dei suoi genitori, è vicina ai tanti ragazzi che oggi sono qui accanto a lei. Linda ha inciso delle parole importanti nel cuore di ciascuno di voi. A voi ragazzi dico che, così come Linda e tante persone che hanno dato la vita per voi, siete chiamati a prendere in mano questo messaggio e siete chiamati a dare la vita per gli altri. E agli adulti dico che, riconoscendo le doti di una persona speciale, non ci è chiesto solo di guardare ma di imitare. Chiediamo a Linda di pregare per noi per non permettere che ciò che ha inciso nelle nostre vite sia cancellato”.
[ads_dx]Don Mario Pagan, figura preziosa per il basket vastese, ha voluto ricordare Linda Ialacci “con l’ultimo saluto che ci siamo scambiati. Tu in panchina, io sulle tribune. Un saluto pieno di stima reciproca e di tutto l’amore per l’educazione e la crescita dei ragazzi. Riuscendo a tenere insieme fermezza e tenerezza hai cercato di educare i ragazzi e non, visto che hai guidato anche squadre di grandi. Ora prepara un campetto in cielo così potremo giocare tutti insieme a pallacanestro“. È pieno di ricordi e di affetto il ricordo di Pasquale Granata, salesiano con cui Linda ha iniziato il suo percorso sportivo. “Da lunedì Linda ha iniziato a parlarci in un altro modo ma lei già tante volte parlava in silenzio. La Pgs l’ha accompagnata nella sua formazione e lei ha saputo trasmetterene il carisma. Il bene della squadra ha vinto sempre sul suo benessere personale ei successi ottenuti non hanno mai incrinato il suo spirito servizievole“. C’è il dolce messaggio delle “ragazze” della sua squadra, donne che sono cresciute prendendo diversi percorsi di vita ma “ognuna di noi in questi giorni ti ha ricordato. Ancora oggi ci sentiamo tutte parte di un intero. Ripetevi sempre che anche tu eri cresciuta con noi”. Sono state ricordate la sua “correttezza e il rispetto per tutti. Nella tua normalità e semplicità sei stata una donna straordinaria e, in ognuna di noi, hai lasciato un seme. Hai dato la vita per i giovani così come fece Don Bosco”.
Sono dolci le parole dei ragazzi del settore giovanile della Vasto Basket che, fino alla scorsa settimana, hanno avuto Linda Ialacci come allenatrice. “Ci hai insegnato il rispetto per gli avversari, gli arbitri e gli adulti ma soprattutto per noi stessi – dice il capitano dell’under 16 -. Ci hai insegnato a lottare, ad impegnarci a fare sacrifici. Ora ci hai lasciato un vuoto incolmabile. Ci mancheranno i tuoi allenamenti, le tue battute, i tuoi soprannomi. Resterai per sempre una guida e un punto di riferimento perchè con te abbiamo davvero imparato“. Un altro giovane atleta aggiunge: “Ci ha lasciato troppo presto. Ricoderemo i tuoi incoraggiamenti e l’insegnamento al rispetto delle regole dentro e fuori dal campo. Non riesco a sopportare di non vederti più al palazzetto”. Il messaggio della squadra femminile biancorossa ricorda quanto Linda ha fatto per trasmettere “la passione per il basket. Avresti fatto tutto per vederci diventare fiduciose in noi stesse. Le tue parole le sentiamo nella nostra testa. Ci hai insegnato a trasformare gli errori in punti di forza. Ci hai insegnato ad amare la pallacanestro anche quando c’erano delle difficoltà, quando volevamo abbandonare. Eravamo come una famiglia“.
L’ultimo messaggio è quello di Giancarlo Spadaccini, presidente della Vasto Basket. “Il Vangelo ci dice che il seme deve morire per dare frutto. Io, invece, sono convinto che il seme di Linda ha dato frutto prima di morire. La presenza di tutte queste persone qui ne è la testimonianza. Ci sono tanti ragazzi che ha allenato con fermezza, con l‘insegnamento al rispetto delle regole, la necessità della disciplina e il silenzio. Linda non li insegnava solo, ne era prima di tutto testimonianza. Sapeva che ciò che chiedeva era una regola di vita. Questi sono frutti che Linda ha lasciato prima ancora che morisse”.