“La Regione Abruzzo e, nello specifico, la Direzione alle Politiche agricole hanno sempre operato e lavorato cercando le migliori soluzioni e risposte alle istanze sia dei lavoratori e sia per il futuro degli stessi centri di ricerca”. Questa la risposta dell’assessore regionale Mauro Febbo alle sigle sindacali.
“La situazione economica in cui versa il Cotir di Vasto – spiega Mauro Febbo – è un problema che nasce da lontano e non sicuramente riconducibile all’attuale gestione amministrativa che, al contrario di quanto fatto nel recente passato, lavora quotidianamente per adottare provvedimenti che possano ridare un futuro e certezza alla ricerca abruzzese. Ho chiuso definitamene l’Agenzia regionale dei servizi per l’agricoltura (ARSSA), che permetterà all’Ente Regione di risparmiare 3 milioni 600 mila euro annui di spese fisse. Inoltre, è di questi giorni la notizia, che unitamente al governatore Chiodi, ho lavorato negli ultimi mesi nell’estensione della Legge per unificare i tre centri di ricerca regionali.
Tale provvedimento è una risposta concreta al problema finanziario in cui versa il Cotir di Vasto. Oggi non è più pensabile – rimarca l’Assessore regionale Mauro Febbo – che il Cotir possa contare solo esclusivamente sui finanziamenti pubblici. Infatti la nuova legge permetterà ai Centri di ricerca di collaborare con il mondo imprenditoriale e altri Enti così da intercettare altri finanziamenti adeguati al funzionamento del Cotir, del Crab e del Crivea.
I dipendenti conoscono la mia disponibilità ad ascoltarli e sono altresì informati degli atti amministrativi che la Regione ha adottato per garantire loro lo stipendio nonostante i numerosi tagli imposti dal Governo centrale. Nello specifico – ricorda Febbo – abbiamo attivato Misure del PSR con progetti pari quasi a due milioni di euro per rilanciare l’attività del Consorzio delle tecniche irrigue per renderlo competitivo e salvaguardando i livelli occupazionali, senza dimenticare che si è potuto anche ricorrere alla cassa integrazione ‘on the job’. Pertanto – conclude Febbo – la Direzione politiche agricole continuerà a trovare le soluzioni idonee e giuste per soddisfare sia il mondo della ricerca sia le attese dei lavoratori” .
Se le sigle sindacali con la stessa determinazione di oggi avessero manifestato e indetto assemblee anche quando sono state fatte le ultime assunzioni a tempo indeterminato, nonostante la situazione finanziaria non rosea dei bilanci, forse oggi ci troveremmo in una gestione economica un pò diversa”. Questa la secca risposta del Presidente del Cotir Alberto Amoroso. “Vorrei, innanzitutto, precisare che – spiega Amoroso – attualmente i dipendenti sono 29 e non 40. Detto ciò voglio anche ribadire che sin dal mio insediamento non è venuta mai meno la mia disponibilità ad ascoltare le istanze sia dei lavoratori e sia dei rappresentanti sindacali.
L’attuale consiglio di amministrazione del Cotir ha dovuto pianificare il bilancio secondo i tagli imposti dal Governo centrale e riorganizzare il Consorzio di Zimarino con una visione diversa. Oggi è impensabile gestire questo Ente come è stato fatto nel passato: le cose sono notevolmente cambiate. Nonostante le poche risorse a disposizione la Regione ha continuato ad essere un interlocutore fondamentale e principale per il centro di ricerca, tant’è che siamo riusciti a mettere in campo diverse azioni. In primis con l’attivazione della cassa integrazione ‘on the job’ dove si è continuato a garantire lo stipendio ai lavoratori.
Inoltre grazie a progetti con il Programma di sviluppo rurale la prossima settimana sigleremo delle ATI (associazione temporanea d’impresa) per svolgere lavori con società esterne per un importo pari a quasi 2 milioni di Euro. Un’altra Ati è nata poche settimane fa con l’azienda De Cecco e altri accordi, importanti e innovativi, sono in fase di avanzata trattativa . Senza dimenticare l’inserimento del Cotir ai Poli di Innovazione finanziati sempre dalla Regione Abruzzo.
A tutto questo oggi va aggiunto la nuova Legge di unificazione e accorpamento del Cotir, Crab e Crivea che sarà risolutivo per garantire una stabilità economica sia al funzionamento dei centri di ricerca e sia ai lavoratori. Di concerto con l’Assessore Regionale, Mauro Febbo stiamo cercando di trovare una soluzione per gli stipendi arretrati (consapevoli dei disagi dei dipendenti e delle loro famiglie) in attesa di portare a regime la nuova fase operativa del Cotir”.