Del caso-Chieti verrà interessato il Ministro delle Infrastrutture. E’ quando emerso dall’incontro di ieri presso la sede del consiglio provinciale per discutere dell’emergenza viabilità, con quasi 2mila chilometri di strade a rischio chiusura per le loro condizioni disastrate. Nell’incontro promosso dal presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio viene sancita un’alleanza tra le istituzioni e le amministrazioni del territorio, nella consapevolezza che serve fare di tutto affinchè la situazione non degeneri con conseguenze gravissime.
Un grido d’allarme condiviso con il presidente della Regione Chiodi, con il prefetto De Marinis, l’onorevole Amato e tanti amministratori pubblici. “Il Sottosegretario Legnini, pur se assente per impegni legati alla Legge di Stabilità – spiega un comunicato della Provincia-, con una nota ha rinnovato la massima disponibilità nel cercare soluzioni condivise e nel rappresentarle presso il Governo”.
L’assessore Tavani ha illustrato la tragica situazione. “Dell’intera rete viaria provinciale, l’85% è gestito direttamente dall’Ente: 1800 km oggi sono gestiti da circa 61 figure professionali interne, a differenza del 2009 quando ne erano 240, più del doppio, e con un parco mezzi con un’elevatissima età media. A questi si aggiungano il regime di dissesto guidato dell’Ente, l’indebitamento per mutui tra i più alti d’Italia e i continui tagli ai fondi destinati alla manutenzione delle strade: ecco che il rischio di chiudere diversi tratti di strade si fa di giorno in giorno più concreto”.
Il presidente Di Giuseppantonio ha ribadito la necessità di far emergere a livello nazionale il caso Chieti, “una piccola ma importante Provincia che vanta elevati indici di produttività, alcuni tra i distretti più dinamici del Centro-Sud e un nascente comprensorio turistico foriero di prospettive interessanti”.
Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha risposto all’appello del Presidente Di Giuseppantonio indicando tre alternative: “Oggi, paradossalmente, più facile realizzare una nuova opera che fare manutenzione stradale – ha osservato il Presidente Chiodi – Una situazione figlia di scelte sbagliate fatte nel passato. Fino ad ora non è stato possibile finanziare la manutenzione stradale con i fondi strutturali europei ma se si riuscisse a convincere l’Europa della strategicità di tali interventi, potrebbero essere fornite risposte adeguate alle necessità dei territori. Altrimenti dovrà essere lo Stato a garantire fondi per la sistemazione delle rete viaria ma, per prima cosa, occorrerà evitare la realizzazione di nuove opere visto che il livello di infrastrutturazione stradale in Italia è già piuttosto soddisfacente.
In tal caso, però – ha proseguito il Presidente Chiodi – sarà necessario il coinvolgimento di tutti parlamentari. A tal proposito, invito quelli abruzzesi a presentare emendamenti alla Legge di Stabilità. Una terza via è quella legata alla possibilità di utilizzare i fondi FAS anche per interventi di manutenzione ordinaria delle strade nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020. Al momento, però, visto che si tratta di fondi statali, questo non è possibile e spetta al Governo una eventuale decisione in tal senso. Tuttavia, in raccordo con le altre Regioni è possibile muoversi e fare pressione sull’Esecutivo perché ci sia un diverso orientamento”.