Ammonta a 24 mila euro la cifra contestata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi nell’ambito dell’inchiesta su indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. Tra i documenti sotto la lente di ingrandimento della procura di Pescara quelli riguardanti le trasferte a Roma, Torino, Taormina, Arezzo, Nizza. Al vaglio degli inquirenti anche un viaggio a Washington. In quell’occasione Chiodi avrebbe pagato con la carta di credito istituzionale la somma di 2.800 euro per il biglietto aereo in classe business per la moglie, mentre i funzionari che hanno partecipato al viaggio avrebbero pagato il biglietto in economy plus 744 euro. Il governatore avrebbe pagato invece il suo biglietto con altri canali. Per quanto riguarda il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, l’attenzione e’ rivolta su alcuni pasti consumati a Roma al ristorante ” Il Bolognese”, a Capri, Anacapri, S. Benedetto. Nel mirino anche una cena a Bari a base di aragoste per un totale di 202 euro con ricevuta a carico di una persona. I partecipanti invece sarebbero stati almeno due.
Il presidente della Regione, dopo essere stato questa mattina alla Denso di San Salvo, senza possibilità di essere avvicinato da parte della stampa, ha tenuto una conferenza stampa nella sede della Regione a Pescara. “La campagna elettorale è già iniziata ed è partita con un atto che potrebbe essere strumentalizzato ed inquinare, in qualche modo, i percorsi della stesa competizione elettorale. Ma se l’obiettivo dovesse essere quello di farci ritirare, dico, fin da subito, non ci ritireremo perchè siamo persone perbene“. Carte alla mano, Chiodi si è difeso su tutta la linea rispetto alla accuse mossegli dalla procura di Pescara.
“Sulla vicenda del biglietto aereo di mia moglie, – ha chiarito Chiodi – sarebbe bastato prendere in considerazione chi ha effettivamente pagato il biglietto per capire che si tratta del sottoscritto. Un cosa è certa: la Regione non ha pagato il biglietto a mia moglie. Questo lo si evince chiaramente dall’ordine di bonifico indirizzato all’agenzia di viaggi. Documento che è a disposizione e che, ovviamente, consegnerò agli inquirenti”. La seconda comunicazione di servizio del Presidente ha riguardato la contestazione di spese di missione relative a viaggi in alcune località italiane ed estere. “Mi riferisco ai soggiorni a Nizza, Capri, Milano, Torino e Verona dove mi sono recato per fini istituzionali – ha tenuto a precisare Chiodi – ed è tutto documentato. Esiste, infatti, un elenco di tutte le missioni con l’indicazione dei motivi per i quali le ho effettuate. Oltretutto, – ha continuato – si tratta di trasferte documentabili anche attraverso le ricostruzioni giornalistiche degli organi di stampa che ne hanno dato ampiamente conto. Anche rispetto a queste contestazioni, forniremo spiegazioni a chi di dovere. La terza comunicazione di servizio riguarda, poi – ha rivelato – la contestazione di spese di entità irrisoria che pure siamo in grado di giustificare. Si tratta di poche centinaia di euro”.
Infine, il presidente Chiodi ha espresso fiducia negli organi inquirenti. “A giudicare il Governo regionale – ha concluso – saranno certamente i cittadini abruzzesi ma voglio ancora credere nell’operato della magistratura. Del resto, la controprova l’avremo il 4 febbraio che sarà una sorta di cartina al tornasole”