“Un assegno mensile di 530 euro come reddito minimo garantito“. È quanto chiede il gruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale abruzzese in un progetto di legge “per introdurre la misura di sostegno, a cui potranno accedere i cittadini italiani, residenti in Abruzzo da almeno 3 anni e iscritti nelle liste dei centri per l’impiego”. Il capogruppo Riccardo Mercante e i consiglieri Sara Marcozzi, Gianluca Ranieri, Pietro Smargiassi e Domenico Pettinari, hanno illustrato il loro documento. “Si tratta – ha spiegato Mercante – di una prestazione sociale diretta a dare un sostegno a tutti coloro che, per mancanza di lavoro, si trovino in condizione di disagio economico. Con la nostra proposta vogliamo fare in modo che venga, finalmente, introdotta, nella nostra Regione, una misura diretta al contrasto della disuguaglianza ed esclusione sociale ed a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità. Uno strumento che è previsto nella maggior parte dei Paesi Europei e che dovrebbe essere alla base di ogni Stato civile e democratico in quanto consente di assicurare a tutti, soprattutto ai più deboli, un’esistenza libera e dignitosa. Quella per il reddito minimo garantito – ha continuato Mercante – è una battaglia che il Movimento 5 Stelle sta portando avanti da anni anche a livello nazionale nonostante le resistenze delle opposte forze politiche”.
I consiglieri regionali hanno deciso di tentare di introdurre la misura almeno in Abruzzo, “in modo da poter prestare un sostegno economico a tutti quei cittadini abruzzesi costretti, ogni giorno, a fare i conti con la mancanza di lavoro e con un reddito non sufficiente a garantire neppure i bisogni fondamentali. Non si tratterà di una mera prestazione assistenzialistica giacché i beneficiari verranno inseriti in un percorso di ricerca del lavoro e supportati fino al raggiungimento della loro piena autonomia economica. In un periodo di crisi economica così stringente, come quello che stiamo vivendo – ha aggiunto Mercante – non si può far finta di nulla e non accorgersi delle centinaia di famiglie che non riescono neppure a sopravvivere e sono, di fatto, recluse ai margini della società. È un preciso dovere della Regione intervenire, prima di tutto, prima di ogni altro intervento, opera o progetto, a sostegno di queste persone”.
Il capogruppo pentastellato ha indicato anche come poter trovare la copertura economica al provvedimento, lanciando una provocazione ai suoi colleghi di palazzo dell’Emiciclo. “Il percorso della legge – ha rimarcato – non sarà brevissimo e ci sarà tutto il tempo per individuare le coperture necessarie in sede di approvazione del bilancio di previsione. Nel frattempo, i primi 2 milioni di euro li abbiamo già trovati: sono quelli derivanti dalla riduzione delle indennità dei Consiglieri regionali, contenuta in un’altra nostra proposta di legge, che siamo certi la maggioranza non vorrà non approvare”