Duecentocinquantamila passeggeri l’anno e 188 posti di lavoro. Li perderebbe l’aeroporto di Pescara, se la Ryanair confermasse definitivamente la volontà di cancellare il 70% dei voli da e per l’Abruzzo.
La compagnia irlandese low cost ha annunciato la chiusura della base di Pescara e il taglio di 5 rotte su 7 a partire dal 27 ottobre 2016. A meno che non si trovi una soluzione per ammortizzare il rialzo della tassa sui biglietti, aumentata dal Governo nazionale di 2 euro e 50 centesimi a passeggero per finanziare la cassa integrazione dei piloti ex Alitalia.
I dati – Dopo l’anno nero, il 2013, chiuso col segno negativo sia riguardo al traffico passeggeri che a quello merci, i due anni successivi hanno fatto registrare dati positivi riguardo al trasporto passeggeri: nel 2015 sono state 613 le persone che hanno utilizzato per i loro viaggi l’Aeroporto d’Abruzzo Pasquale Liberi (+10,2% rispetto al 2014). Ma non si arresta il trend in picchiata del trasporto merci: -40,9% nel 2013, -93,9% nel 2014, -4,2% nel 2015.
La Regione – “L’annuncio di Ryanair rispetto ad un possibile disimpegno dall’aeroporto d’Abruzzo a partire dal 27 ottobre – commenta Cristina Gerardis, direttore generale della Regione Abruzzo – fa parte di una strategia di livello nazionale della compagnia, che ha comunicato anche la chiusura della base di Alghero e la sospensione di tutti i voli da Crotone. Per il nostro aeroporto, vanno trovate delle soluzioni sostenibili che tengano conto delle esigenze di bilancio”.
Debiti: 6 milioni di euro l’anno – “Ryanair – ha annunciato ieri la Saga, società di gestione dello scalo – attribuisce all’incremento delle addizionali comunali le motivazioni che hanno generato la decisione di sospendere parte della propria operatività sull’aeroporto d’Abruzzo visti gli impatti negativi sulla redditività delle rotte e che quindi rende insostenibile il mantenimento di alcune destinazioni”.
Secondo Cristina Gerardis, “ci sono tutti i margini per rivalutare le decisioni assunte, come dichiarato dal vettore low cost, ma una cosa deve essere chiara: la Regione Abruzzo ha un disavanzo di 538 milioni da colmare e la Saga perde annualmente circa 6 milioni. Dunque è necessaria una svolta che tenga conto di tre esigenze imprescindibili: di bilancio, di costituzionalità e delle normative comunitarie“.
Il dg della Regione Abruzzo ricorda che “sono già scoppiati i problemi: nelle Marche, l’aeroporto di Ancona ha oltre 40 milioni di debiti; a Bari, la magistratura ha aperto un’inchiesta sul contratto sottoscritto da Aeroporti di Puglia con Ryanair, ipotizzando che ci sia stata un’infrazione alle leggi europee che vietano gli aiuti di Stato alle imprese”.
Turismo – “La Giunta D’Alfonso – sostiene la Gerardis – sta lavorando alacremente insieme alla Saga per un rinnovamento nella conduzione dell’Aeroporto d’Abruzzo e per trovare soluzioni sostenibili: è stata avviata la ricerca di vettori interessati a operare sul nostro scalo e ci sono già stati contatti e incontri in tal senso. Inoltre è in preparazione una rivoluzione a 360 gradi nel modo di proporre l’Abruzzo come destinazione turistica, e il 2016 sarà l’anno in cui verranno gettate le basi per un cambio di rotta deciso e decisivo”.
L’aumento della tassa – L’aumento non riguarda “imposte dovute o versate al Comune dalla compagnia aerea, si parla bensì dell’addizionale sui diritti di imbarco dei passeggeri, prevista da oltre dieci anni dalla legge numero 350 del 2003, di recente aumentata da 6,5 a 9 euro per persona“, precisa il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini.
L’incremento di 2 euro e 50 centesimi a passeggero, disposto dal Governo nazionale, servirà a finanziare la cassa integrazione dei piloti ex Alitalia.
“L’auspicio – conclude Alessandrini – è dunque quello di rivolgere l’attenzione su tale decisione agli interlocutori che possono avere parola e competenza in merito, fra cui sicuramente non c’è il Comune di Pescara. In ogni caso l’amministrazione si augura che gli sviluppi di questa vicenda non danneggino lo sviluppo dell’aeroporto, di tutto l’indotto economico che gravita intorno allo scalo e il considerevole potenziale che questo rappresenta per la nostra città”.