25 gennaio, ore 10 – Estratte altre due vittime: il numero complessivo sale a 23. I dispersi sono 6.
Ore 8 – Le ricerche notturne hanno consentito di ritrovare altre tre vittime: 21 le persone prive di vita, 11 i sopravvissuti e 8 i dispersi.
24 gennaio, ore 23.30 – “Non ci fermeremo fino a quando non avremo la certezza che non ci sia più nessuno, dobbiamo continuare a cercare fino alla fine”, ha dichiarato Luigi D’Angelo, funzionario del Dipartimento della protezione civile. “Si scava nel cuore della struttura nella zona tra le cucine, il bar e la hall”.
Ore 22.00 – I vigili del fuoco – comunica l’Ansa – hanno recuperato all’interno della struttura un corpo senza vita, non ancora identificato e di sesso maschile. Lo fa sapere la Prefettura di Pescara. Il numero delle vittime sale a 18; scende a 11 il numero dei dispersi.
Ore 19.30 – Sale a 17 il numero delle vittime: ritrovato il corpo di una donna. Fino ad ora, identificate 6 vittime: Sebastiano Di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, l’estetista Linda Salzetta e Barbara Nobilio. Restano da identificare 11 vittime, 6 uomini e 5 donne. I dispersi sono 12. Undici le persone sopravvissute.
Ore 17.30 – I vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie il corpo di una donna. E’ la sedicesima vittima del disastro. Scende a 13 il numero dei dispersi.
Ore 14.25 – Protezione civile: “Continueremo a cercare finché non avremo estratto tutti”.
Ore 13.30 – Ancora una vittima estratta dalle macerie dell’Hotel Rigopiano. Il corpo di un uomo è stato recuperato pochi minuti fa ed il bilancio delle vittime sale a 15. Sono quindi 14 i dispersi.
Ore 12.30 – Altri cinque corpi senza vita sono stati estratti da ciò che resta dell’Hotel Rigopiano. Sono tre uomini e due donne. Sale a 14 il numero delle vittime della valanga: 120mila tonnellate di neve che, mercoledì pomeriggio, hanno investito il resort di Farindola. Identificata la vittima estratta ieri; è Linda Salzetta, sorella del manutentore che si è salvato nella notte della tragedia, riparandosi in macchina insieme a Giampiero Parete. Undici i sopravvissuti, 15 i dispersi.
Le parole di Mario Tinari, padre di Jessica, la 24enne vastese ancora dispersa [GUARDA]
Ore 8 – Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il manutentore dell’hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché, al momento della slavina, si trovavano all’esterno dell’albergo. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno estratto vive, tra la giornata di venerdì e l’alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime estratte sono invece 14: 8 uomini e 6 donne. Ne sono state identificate 6: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, Linda Salzetta e Barbara Nobilio. Restano da identificare 8 vittime, 5 uomini e 3 donne. Sono invece ancora 15 i dispersi.
Le ricerche – “La nostra ipotesi operativa è che la slavina possa non aver raggiunto e saturato tutti i locali, che ci sia un cuore della struttura non raggiunto. Se poi lì dentro possano esserci condizioni di vita, questo naturalmente non lo sappiamo. Siamo molto concentrati su questo obiettivo”, ha spiegato Luca Cari, portavoce dei Vigili del fuoco, a SkyTg24. “Il lavoro è ininterrotto – ha aggiunto – le nostre squadre si alternano. Proseguiamo nell’esplorazione dei locali dell’interno, seguendo la speranza di trovare ancora persone in vita, anche se non c’è nessuna certezza. Stiamo procedendo da locale a locale, stiamo aprendo varchi in muri anche da ottanta centimetri. Siamo riusciti a sfondare con un escavatore quel muro di neve che ci impediva di far giungere i mezzi pesanti fino alla struttura”.
Antonio, volontario vastese – E’ giunto ieri a Rigopiano anche Antonio Borromeo, vastese, fondatore dell’associazione Papigump. Accreditato dalla protezione civile nazionale, è uno dei tanti volontari che collaborano per garantire il funzionamento della macchina delle ricerche.
“Sono stato sul luogo della slavina”, racconta Antonio. “E’ un lavoro durissimo, svolto in condizioni estreme da soccorritori che lavorano ininterrottamente. Ci sono ancora parti dell’albergo che non sono state eplorante. Alla base di Penne, invece, c’è il problema della corrente elettrica che va e viene: ho assistito a diversi black-out temporanei. Queste rende tutto più difficile”.