Parlare di cattivo gusto probabilmente è riduttivo per il titolo del convegno in programma domani presso il campus universitario di Teramo: Dalla grande calamità una valanga di opportunità. Al momento non è dato sapere chi è il brillante copywriter che ha associato al dolore per le vittime della tragedia di Rigopiano la “valanga di opportunità”, certo è che – stando alla locandina – il convegno (che dà anche crediti formativi ai dottori agronomi e forestali) appare istituzionalmente ben sponsorizzato, non solo dall’Università che lo ospita, ma anche dai numerosi enti che compaiono nella stessa locandina (vedi foto).
Tra questi enti, appare anche la Regione Abruzzo, che – sempre stando alla stessa locandina – avrebbe dovuto partecipare con il presidente Luciano D’Alfonso, che però ha già preso le distanze dall’evento: “Non sarò presente al convegno previsto domani a Teramo poiché non risultano inviti in questo senso alla mia segreteria né richieste di patrocinio alla struttura di Presidenza. Tra l’altro, domani sarò impegnato a Roma in una serie di appuntamenti istituzionali calendarizzati da tempo, primo tra i quali quello in Conferenza delle Regioni alle ore 8,30 cui seguiranno un incontro con i vertici di Enel alle ore 12,30 e la partecipazione alla Cabina di coordinamento per la ricostruzione alle ore 15″. Al di là degli aspetti burocratici, comunque, il presidente D’Alfonso ha stigmatizzato il titolo “che mantiene sanguinante una ferita dolorosissima. Le parole a volte sono sassi, anche se involontari”.
Critiche anche dal Movimento 5 Stelle: “Senza vergogna: questo è l’unico commento che è possibile rivolgere a chi sfrutta una tragedia dolorosissima come quella di Rigopiano per creare slogan da campagna. Quanto accaduto a gennaio a Rigopiano, è una delle pagine più oscure e funeste che la nostra Regione ricordi, sia perché hanno perso la vita 29 nostri concittadini, sia perché le responsabilità di quanto accaduto pesano ancora. Una vicenda gravissima che avrebbe dovuto fare riflettere sugli errori commessi e servire da monito per il futuro, meritando il massimo rispetto. Organizzare, invece, un convegno pubblicizzato con parole che dà fastidio anche ripetere nella testa è squalificante, come l’intento di voler parlare di quanto accaduto come un’opportunità per l’Abruzzo. Riteniamo doveroso da parte degli organizzatori e della Regione, che vengano formulate pubbliche scuse ai cittadini ed in particolar modo ai familiari delle vittime oltre, ovviamente, alla cancellazione immediata del convegno”.