Quarantasei milioni 606mila 925 italiani sono chiamati a scegliere i 630 deputati della 19^ legislatura. Quattro milioni in meno, 42 milioni 871mila 428, gli elettori del Senato: per scegliere i futuri componenti dell’assemblea di Palazzo Madama bisogna aver compiuto 25 anni. Sono 61mila 552 i seggi allestiti in tutta la penisola, per eleggere 618 deputati (cui vanno sommati i 12 della circoscrizione estero) e 309 senatori (più 6 all’estero) attraverso il nuovo sistema elettorale, chiamato Rosatellum: un terzo dei parlamentari viene eletto con il sistema maggioritario, i restanti due terzi verranno eletti con il sistema proporzionale.
Saranno, quindi, 232 i deputati eletti in altrettanti collegi uninominali, in cui ogni lista o coalizione schiera un suo candidato e solo quello che avrà ottenuto più voti andrà a Montecitorio. Gli atri 386 posti verranno assegnati con il sistema proporzionale, che prevede la ripartizione dei seggi proporzionalmente ai voti ottenuti dalle singole liste o coalizioni in 63 collegi plurinominali, delineati accorpando più collegi plurinominali. Le liste per ogni collegio plurinominare sono composte da un massimo di quattro nomi. I candidati che sono ai primi posti hanno maggiori probabilità di essere eletti. Al Senato 116 sono i seggi da assegnare col sistema maggioritario e 193 col proporzionale in 33 collegi plurinominali.
Soglie di sbarramento – Non entreranno in Parlamento le coalizioni che non raggiungeranno la soglia del 10% e le singole liste che non raggiungeranno la soglia del 3%.
Come si vota – Scheda rosa: Camera dei deputati; scheda gialla: Senato. Il modo più semplice per esprimere il proprio voto è tracciare una croce sul simbolo della lista prescelta: in quel caso, il voto andrà anche al candidato dell’uninominale, il cui nome è scritto in grande all’interno di un rettangolo posto al di sopra del simbolo (o dei simboli) della lista (o delle liste) collegate. Si possono anche tracciare due croci: una sul nome del candidato all’uninominale, l’altra sul simbolo della lista collegata (o di una delle liste collegate). Infine, si può anche tracciare la croce solo sul nome del candidato all’uninominale: il voto sarà valido comunque e andrà anche alla lista collegata. Se, però, si tratta di una coalizione, allora sarà suddiviso tra le liste che ne fanno parte in misura proporzionale ai voti ottenuti da ciascuna lista in quel collegio.
Voto nullo – Non è ammesso il voto disgiunto: non si possono votare un candidato e una lista che non sia collegata a quel candidato. Non è consentito neanche scrivere sulla scheda i nomi dei candidati.
Tagliando antifrode – La novità di questa tornata elettorale è il tagliando antifrode. Ecco in cosa consiste: LEGGI