Per L’Aquila è stata la notte più lunga dell’anno, quella in cui da nove anni tutto si ferma nel silenzio e con la luce delle fiaccole. Il 6 aprile 2009, alle 3.32, una tremenda scossa di terremoto portò distruzione e morte nel capoluogo abruzzese. Furono 309 le vittime di quel terremoto e anche ieri sera i loro nomi sono stati scanditi uno ad uno nella cerimonia alla Villa Comunale.
Come ogni anno i familiari delle vittime, i cittadini aquilani e tante persone arrivate da altre parti d’Italia, si sono ritrovati per mantenere vivo il ricordo di quei tragici giorni e perchè la memoria non si perda. Presenti anche i Comitati di familiari delle vittime delle tante tragedie che hanno segnato l’Italia negli ultimi anni: Rigopiano, Viareggio, Amatrice, San Giuliano di Puglia e tanti altri.
Dal Tribunale il corteo [LEGGI] ha attraversato via XX settembre e raggiunto la Casa dello Studente. Dopo la lettura dei 309 nomi e il ricordo di alcune storie di vita di chi ha perso la vita, la fiaccolata è proseguita con le commemorazioni religiosi e, alle 3.32, i rintocchi della campana di Santa Maria del Suffragio.