Dopo il crollo del viadotto di Genova, Legambiente chiede verifiche sui ponti abruzzesi. Si alza il livello di attenzione sulle infrastrutture viarie, anche alla luce delle ultime scosse di terremoto di stanotte nel vicino Molise, chiaramente avvertite anche in Abruzzo, dove in tanti sono fuggiti fuori dalle case.
“La più grande opera pubblica di sicurezza e occupazionale resta la manutenzione”, sottolinea il presidente regionale Giuseppe Di Marco.
“Nel giorno del cordoglio ai familiari delle vittime di Genova tornano gli interrogativi sulla sicurezza dei ponti. Negli ultimi anni tante sono state le situazioni di pericolo segnalate sulla stabilità di ponti e viadotti a causa di terremoti e usura del tempo”. Tra le emergenze Legambiente segnala “i viadotti autostradali Teramo-Roma e Pescara-Roma”, su A24 e A25, e ricorda “il crollo del ponte sulla Ss 16 all’altezza della foce del Sangro, collassato all’improvviso”, due ponti nel tratto Atessa-Lanciano per tenuta dei pilastri, e “i ponti chiusi che collegano l’area industriale Val di Sangro con la Campania per problemi di stabilità”. “Il traffico attuale viaggia su un costruito degli anni Sessanta, fatto di calcestruzzo, non certo materiale eterno”.
Nel Vastese sono state eseguite recenti manutenzioni al viadotto Vasto Marina, sulla statale 16, e al ponte dell’A14 in corrispondenza di via San Pietro Linari.