Un parto bello e buono: quasi nove mesi per arrivare alle firme delle sub-concessioni, un anno preciso se si considera l’annuncio del 14 ottobre 2017 a Vasto sui milioni di euro destinati alle martoriate strade del Vastese, tre anni se, invece, si viaggia indietro nel tempo fino alla sera di quel 4 dicembre 2015 quando D’Alfonso promise questi soldi per l’Alto Vastese dopo il clamoroso blocco della SS16 da parte dei sindaci dell’entroterra [LEGGI].
LE SUB-CONCESSIONI – Le firme per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali del Vastese (e dell’Alto Sangro) sono state apposte ieri a Chieti nella sede della Provincia. Il presidente uscente Mario Pupillo si scrolla di dosso così una delle questioni più spinose del suo mandato. Ieri, Carlo Moro e Luciano Piluso hanno firmato i documenti che consentiranno ai loro Comuni di appaltare i lavori per tutto il territorio [LEGGI]. Lentella, paese del primo, appalterà 4,5 milioni di euro per le strade del Medio e Basso Vastese e altri 4 milioni per la fondovalle Treste; Schiavi d’Abruzzo appalterà i lavori per i restanti 4,5 milioni di euro per le disastrate arterie dell’Alto Vastese. Una terza sub-concessione è stata firmata dal rappresentante dell’Unione dei Comuni dell’Alto Sangro, Arturo Scopino, per la realizzazione di interventi per 2.300.000 euro [LEGGI TUTTI GLI INTERVENTI PREVISTI].
[ant_dx]Sembra chiudersi così una partita che nei mesi scorsi ha visto accese discussioni tra sindaci, presidente, consiglieri, Regione e apparati tecnici degli enti coinvolti. Pupillo ha più volte sottolineato che non si è trattato di perdita di tempo, “Gli uffici hanno continuato a realizzare i progetti esecutivi”, ma dopo l’annuncio dell’ottobre 2017, la soluzione della sub-concessione fu definita insieme a D’Alfonso già nel febbraio 2018: da allora c’è stato ben poco rispetto alla tabella di marcia che prevedeva per l’estate scorsa la fine di quasi tutti gli interventi.
Una filiera istituzionale quasi interamente di centrosinistra (sindaci-Provincia-Regione) che evidentemente ha funzionato poco rispetto alle disperate condizioni delle strade dell’entroterra.
INCOGNITA MASTERPLAN – E ora il tempo accumulato per un perverso scherzo del destino rischia di essere fatale. I famosi 9 milioni di euro del masterplan infatti rientrerebbero nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 del Cipe che il “Decreto Genova” destina alla messa in sicurezza dei viadotti delle autostrade A24 e A25.
Cosa significa? Che mentre si farà la corsa contro il tempo per compiere gli ultimi passaggi burocratici (serve ancora il “visto” della Regione e i progetti esecutivi devono essere inviati ai Comuni appaltanti), questi soldi rischiano di tornare disponibili nel 2021 perché finora non sono stati vincolati.
Da questo rischio dovrebbero salvarsi i 4 milioni di euro per la fondovalle Treste, dei quali una percentuale è già stata impegnata per i lavori.
CAPOLAVORO – Ciò che potrebbe concretizzarsi a breve è un incredibile beffa per i cittadini dell’entroterra, le uniche vittime di questo lungo stallo. In nove mesi di ritardo le condizioni delle strade sono ulteriormente peggiorate e quei soldi per il solo asfalto (e non per le frane) ora rischiano di coprire una percentuale di minore di problemi. Adesso, alle precedenti lungaggini, potrebbero sommarsi quelle del decreto che farebbe slittare il tutto fino al 2021 minimo.
“Se si fosse fatto come suggeriva D’Alfonso a febbraio, oggi i lavori sarebbero quasi tutti finiti e non avremmo questo rischio”, lamenta qualche sindaco. Il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato tutti i sindaci coinvolti da progetti finanziati col masterplan all’assemblea di lunedì prossimo.
Intanto, nell’incertezza, il ministro pentastellato Toninelli ha fornito un ottimo capro espiatorio alla filiera Pd per la prossima campagna elettorale.