Da cinque anni la Capanna di Betlemme a Chieti è un prezioso di riferimento per gli ultimi, per chi ha perso tutto, per chi non ha più nessuno. Questa opera della comunità Papa Giovanni XXIII è nata nel capoluogo teatino quando le suore Orsoline lasciarono la città donando il loro convento alla diocesi Chieti-Vasto. Da allora, ogni giorno, qui si accolgono tante persone, una settantina circa durante l’anno che diventano centocinquanta nei mesi invernali.
A guidarla è Luca Fortunato, un 38enne che ha scelto di mettersi al servizio degli altri. Luca ha raccontato la sua esperienza ai giovani che hanno partecipato alla Gmg diocesana a Vasto [LEGGI]. E proprio i giovani oggi sono “i poveri, sono poveri di felicità. Attraverso l’esperienza del servizio, del donarsi all’altro, proponiamo questo come riscoperta del senso della vita”. E molti dei ragazzi che scoprono la realtà della Capanna di Betlemme poi scelgono “di venire a essere protagonisti nell’amicizia con gli ultimi”.