“Questa decisione si allinea con la strategia delle multinazionali ormai consueta per aumentare ancora di più i loro già cospicui profitti, trasferendo la produzione dove i lavoratori sono privi di tutele sindacali e con salari più bassi, ed inoltre di creare malcontenti e contrasti tra i lavoratori a livello europeo”. Potere al Popolo Abruzzo critica lo spostamento in Polonia di parte della produzione della Sevel di Atessa e propone di “bloccare questo meccanismo con delle penali elevatissime per le aziende che speculano sui lavotatori e introdurre un salario medio europeo con le dovute tutele contrattuali e sindacali” al fine di garantire “i diritti, la dignità e il futuro dei lavoratori”.
“Nella fabbrica Sevel in Val di Sangro dove lavorano oltre 6000 operai metalmeccanici e quasi 10000 in tutto l’indotto industriale e si producono i furgoni commerciali leggeri (Peugeot, Boxer, Citroen Jumper e Fiat Ducato) – ricorda Potere al Popolo – nell’anno 2018 sono stati prodotti oltre 297000 veicoli, essendo il maggior stabilimento europeo a livello produttivo.
La multinazionale francese PSA con un annuncio, in alleanza commerciale con il gruppo FCA, ha deciso di delocalizzare in Polonia dal 2021 perché nel corso degli ultimi tre anni ha superato la capacità produttiva.
Questa decisione si allinea con la strategia delle multinazionali ormai consueta per aumentare ancora di più i loro già cospicui profitti, trasferendo la produzione dove i lavoratori sono privi di tutele sindacali e con salari più bassi ,ed inoltre di creare malcontenti e contrasti tra i lavoratori a livello europeo.
Conosciamo queste dinamiche che in questo caso, piuttosto che avvalersi ad un calo della produzione e riduzione dei costi, stavolta si imputa ad un eccesso di produzione, ma come sappiamo con una sola finalità maggiorare i profitti a discapito dei compensi e dei diritti lavoratori”.
Di qui la proposta di “salario medio europeo”.