È una lunga lista rossa quella nel report sulle acque di balneazione stilata mensilmente dall’Arta. I dati dei prelievi del 4 settembre hanno evidenziato il superamento dei limiti delle concentrazioni di enterococchi ed escherichia coli in diversi Comuni: Ortona, Montesilvano, Città S.Angelo, Francavilla, Pescara, San Vito, Rocca San Giovanni, San Salvo, Torino di Sangro e Vasto.
Per quanto riguarda i limiti, questi sono fissati a 500 MPN/100ml per l’escherichia e 200/100ml UFC per gli enterococchi. Gli sforamenti rilevati dalle analisi dell’Arta riguardano a Vasto il fosso della Paurosa (749 MPN e 270 UFC) e il punto di captazione a 300 metri al sud della foce del Sinello (932 MPN).
A San Salvo critici due punti di captazione su tre: 370 UFC a 700 metri a nord della foce f.v. Mulino (370 UFC) e a 650 metri a sud del torrente Buonanotte (880 MPN e 280 UFC).
Due punti su quattro quelli non conformi a Torino di Sangro: la zona antistante la stazione (717 MPN) e a 300 metri a sud della foce del Sangro (addirittuta 1.012 MPN e 220 UFC).
In attesa dei risultati delle analisi supplettive, i primi divieti di balneazione sono stati emessi a Vasto per i due tratti critici. Al Comune di San Salvo l’Arta ha inviato l’anticipazione di conformità (i valori sono tornati nei limiti) dei risultati microbiologici sul nuovo campionamento del 6 settembre.
[ant_dx]Dopo una stagione turistica relativamente tranquilla, torna alla ribalta il problema mai risolto della depurazione delle acque che a ogni nuova pioggia ripresenta il conto. “Purtroppo i proclami poco informati ma trionfalistici alla Febbo non funzionano – dice il Forum H2O – le chiacchiere non depurano le acque e non ci si può sempre affidare al meteo clemente. Chi conosce la situazione dei nostri depuratori sa benissimo che solo il sole ci può salvare e davanti a certe dichiarazioni trionfalistiche abbiamo scelto spesso il silenzio solo per non dover polemizzare ogni volta e per amore della nostra terra. Tra l’altro questi dati entreranno nelle statistiche regionali per la classificazione di qualità dei vari tratti di costa del prossimo anno”.
“Stiamo lavorando all’ennesimo dossier sulla depurazione, con dati letteralmente incredibili – aggiunge Augusto De Sanctis – Crediamo che le procure abruzzesi debbano iniziare a valutare la sussistenza di possibili reati di disastro ambientale per la vastità dell’impatto di tale situazione sui fiumi e, quindi, sul mare. Serve assolutamente potenziare la struttura regionale che coordina gli interventi, che oggi ha pochissimi funzionari che devono seguire decine di procedimenti e di opere. Ovviamente bisogna programmare investimenti su larga scala e per anni; i nostri imprenditori del turismo e i fruitori della costa meritano di trovare un Abruzzo sempre perfetto”