Domenica 20 ottobre alla Japan Cup si è conclusa una volata lunga 5 anni, ovvero 1825 giorni, 835 dei quali passati in gara sulle strade di 4 continenti e 26 nazioni, lanciando nel professionismo giovani talenti italiani e giapponesi per prepararli alle Olimpiadi di Tokyo 2020, evento ormai alle porte e portando così a compimento il progetto originale. Il team Italo-Giapponese Nippo Vini Fantini Faizané ha concluso la propria attività, a suo modo unica nel panorama del ciclismo moderno.
“Una lunga meravigliosa ed incredibile storia è giunta al termine, non c’è tristezza ma tanto orgoglio per quanto fatto, tanta felicità per tutte le persone fantastiche conosciute in questo lungo cammino, la gioia di aver dimostrato che un ciclismo diverso si può fare“, ha scritto l’imprenditore abruzzese Valentino Sciotti dela Farnese Vini che, insieme al vastese Rocco Menna e ad altri appassionati di ciclismo aveva dato vita a questa avventura. “A breve si inizia un altra grande avventura nel ciclismo ma, nulla si cancellerà anzi, questa meravigliosa avventura, rappresenterà le fondamenta di tutto ciò che faremo in futuro. Grazie a tutti voi che ci avete accompagnato verso questo sogno realizzato ed a breve scoprirete tante novità sul futuro del nostro marchio nel ciclismo”.
In questi anni il team, guidato sul campo dal manager Francesco Pelosi, ha vissuto in maniera speciale il legame con l’Abruzzo. I ritiri sulla Costa dei Trabocchi, le presentazioni al Teatro Tosti di Ortona e le “incursioni” a Vasto con gli atleti, su tutti Damiano Cunego, ospiti dello sponsor Raffaele Di Giacomo.
[ads_dx]Oggi, a conclusione di questa avventura, si può fare un bilancio di stagioni che hanno dato soddisfazioni ai loro protagonisti.
“Lo sport è competizione per sua natura è quindi giusto ricordare subito i risultati: 47 vittorie, 118 podi , 371 top10 conquistate dal team in 835 giorni di corsa, suddivisi in 274 competizioni. La vittoria è emozione pura e coronamento del lungo lavoro di squadra, dagli atleti allo staff, passando per i DS. Tuttavia il messaggio che il team NIPPO Vini Fantini Faizanè ha voluto lanciare in questi 5 anni è che lo sport è molto più di una competizione. Lo sport (e gli sportivi) che gli #OrangeBlue hanno cercato di rappresentare in questi anni è quello fondato sulla Carta Etica tutt’ora on-line sul sito del team, sottoscritta da atleti, staff e sponsor. Lo sport del premio Fair Play conquistato alla prima partecipazione al Giro d’Italia. Lo sport dell’apertura verso il pubblico, tradotta con le telecamere introdotte dietro le quinte di un team di ciclismo professionistico per raccontare in 2 stagioni, 14 puntate e 120 ore di televisione, le persone, le emozioni e il lavoro che stanno dietro a ogni team di ciclismo professionistico. Lo sport del passaporto biologico on-line di tutti i 41 atleti tesserati dal team pubblicato sul sito ufficiale della squadra (primo e unico team al mondo a farlo). Lo sport del rispetto per pubblico, tifosi e “avversari” insegnato sin dal primo giorno ai 16 giovani neo-professionisti atleti italiani e giapponesi (di fatto un’intera squadra) lanciati nel professionismo in 5 anni di attività. Il risultato in un numero di tanto lavoro etico? 0 casi di doping“.
“La nostra squadra è sempre stata a suo modo unica, capace di avvicinare due culture lontane geograficamente come quella italiana e giapponese grazie al ponte culturale e commerciale che abbiamo creato tra i due Paesi”, ha spiegato Francesco Pelosi, owner e general manager del team con Nicholas Figoli. “Abbiamo tesserato 41 corridori, il 40% dei quali giovani neo-professionisti affiancati da corridori d’esperienza e classe, raccolto l’entusiasmo di migliaia di tifosi dall’Asia all’Europa, cercando di avvicinare tanti nuovi imprenditori a questo sport magnifico con un approccio manageriale più moderno e strutturato basato sul format delle startup innovative. Anche per questo siamo stati unici. Voglio dunque ringraziare ogni sponsor, partner e persona che in questi anni ha reso possibile la realizzazione di questo incredibile progetto. A livello personale, dopo aver fatto tutte le trafile giovanili come ciclista fino agli under 23 e lavorato nell’ambito della comunicazione del ciclismo per 9 anni con la mia agenzia Sun-TIMES, ho coronato il percorso tecnico manageriale con la creazione di uno degli unici 4 team Professional italiani attivi in questi anni“.
Secondo Pelosi “il ciclismo a mio parere ha un mare magnum di problemi, a partire dal modello di business, obsoleto e destrutturato. I team vivono di sole sponsorizzazioni senza avere percentuali sui diritti TV (il solo Tour de France incassa 90 mln/anno) o plusvalenze sugli atleti (nessun premio di valorizzazione/mercato dei tesserini), con l’UCI proiettata alla creazione di una elite di squadre alto spendenti in un circuito chiuso, dove non c’è più spazio per progetti come il nostro. Peccato che il nostro sport viva ancora oggi grazie ad un funnel di base molto grande in cui i team – vivaio, come la NIPPO Vini Fantini Faizané, hanno un ruolo fondamentale nella crescita di giovani talenti ancora inespressi. La nuova riforma #UCI2020 rende ancora più onerosa la costruzione dei team che, dall’altro lato, non hanno alcuna consistenza sui propri diritti e sul calendario di corse a cui potranno partecipare: per questo abbiamo deciso di concludere la nostra avventura. E’ un dispiacere, ma era necessario farlo e siamo felici anche del come, l’abbiamo fatto: abbiamo lavorato fin da giugno per aiutare sponsor, atleti e staff a ricollocarsi e oggi tutti i nostri main sponsor, che insieme non avevano la massa critica per creare un team, sono ricollocati all’interno di altri progetti continuando a dar manforte all’ambiente. Tutti i nostri atleti hanno trovato collocazione in altre squadre così come tutto il nostro personale. Una soddisfazione ulteriore a chiusura di un’esperienza eccezionale, per questo personalmente dico che si tratta solo di un arrivederci, in attesa di condizioni e regolamenti migliori. Perché il mio amore per questo sport resterà sempre e continuerò a coltivarlo, giorno dopo giorno”.