È finita l’era dei pesanti tagli alla sanità pubblica. Lo annuncia il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, dopo la Conferenza delle Regioni, che si è riunita ieri a Roma. “Con la ratifica del Patto per la salute, si sancisce un notevole incremento delle risorse economiche nella sanità, con maggiori investimenti di 2 miliardi nel prossimo anno e un altro miliardo e mezzo nell’anno successivo”, afferma il governatore. “La ratifica del Patto per la salute 2019-2021 rappresenta un riconoscimento alle istanze portate avanti dalla Regione Abruzzo per chiedere la revisione del decreto ministeriale 70 e la fine della stagione dei tagli alla sanità. Dopo quattro anni di vigenza di questo decreto, che ha provocato tagli e chiusura degli ospedali nelle aree più disagiate e delle regioni più piccole, è giunto il tempo di rivederlo anche in base all’esperienza vissuta dei sacrifici che, a volte, hanno inciso sulla carne viva delle comunità e dei cittadini. Inizia un confronto su una diversa organizzazione ospedaliera, che tenga conto della specificità delle zone montane e adesso lavoreremo perché questa revisione venga fatta il prima possibile”.
“Grazie anche all’attiva partecipazione della Regione Abruzzo – sottolinea Marsilio – le Regioni hanno impostato dei cambiamenti significativi: potremmo assumere gli specializzandi già dal terzo anno di specializzazione. In questo modo, potremo colmare almeno una parte della gravissima carenza di personale medico, che oggi ci impedisce di fornire prestazioni e servizi adeguati. Inoltre abbiamo ottenuto dal Governo una deroga alla legge Madia che ci consentirà di tenere negli ospedali pubblici il personale medico specializzato, anche dopo aver fatto quaranta anni di servizio, ma comunque non oltre il settantesimo anno di età. Con le regole attuali, infatti, questo personale medico non poteva continuare ad essere assunto negli ospedali pubblici e veniva costretto ad andare nelle cliniche private, magari convenzionate con la Regione. Siamo riusciti a far capire al Governo che era importante e necessario non perdere queste professionalità”.
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