Un 29enne di etnia rom, Guerino Spinelli, è stato preso ieri dalla polizia che lo ritiene l’omicida di Marco Cervoni, 35enne ucciso ieri nel complesso edilizio “Ferro di cavallo” nel quartiere Rancitelli di Pescara dove si era verificata in passato anche l’aggressione a una truppa della Rai.
La vittima – che aveva problemi di tossicodipendenza – era stata trovata in una pozza di sangue sul pianerottolo di un palazzo; trasportato in ospedale, è morto per le numerose lesioni riportate probabilmente durante un’aggressione. Le indagini degli agenti della polizia diretti da Dante Cosentino hanno portato al fermo di Spinelli, giovane dai numerosi precedenti.
Diverse le reazioni politiche dopo l’omicidio nel giorno di Capodanno. Il sindaco Carlo Masci ha parlato di demolizione del complesso ritenuto una centrale dello spaccio: “Il nostro obiettivo è abbattere il Ferro di cavallo, del tutto o in parte – ha detto all’Ansa – perché è una struttura che è oggetto di pericolosità sociale. L’episodio odierno è un ulteriore elemento che ci spinge a muoverci in questa direzione”.
“Il Ferro di cavallo – ha detto il vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari (M5S) sempre all’Ansa – è la centrale di spaccio di droga più importante d’Abruzzo ed è una tra le principali del nostro Paese. Lì negli ultimi anni, si è sparato e si è ammazzato, è una zona pericolosissima che non può più essere lasciata un solo minuto non presidiata, deve subito essere militarizzata”