I progetti che richiederanno la valutazione d’incidenza ambientale (Vinca) non passeranno più per gli uffici comunali, ma saranno competenza della Regione. È quanto previsto dal progetto di legge proposto dal presidente della commissione Ambiente, Manuele Marcovecchio.
Obiettivo della legge è snellire l’iter burocratico e, soprattutto, allegerire le competenze dei Comuni che si vedono costretti non raramente a ricorrere a professionalità esterne assenti nei propri uffici per valutare le caratteristiche tecniche di progetti più o meno impattanti.
In questo modo, inoltre, saranno riunite in Regione le competenze su questo tipo di valutazioni (l’ente oggi è già chiamato valutare l’impatto ambientale, l’assoggettabilità a Via ecc.).
Una volta che il progetto si trasformerà in legge, bisognerà però attendere l’adeguamento dei relativi uffici regionali. Come si può lettere nell’art. 3, la giunta è chiamata a ad adeguare “la dotazione organica della struttura regionale di supporto all’autorità regionale competente per la valutazione d’incidenza al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge”; fino a quando questo non avverrà, i Comuni continueranno a “esercitare le rispettive competenze relative alla valutazione d’incidenza”.
Nel testo presentato da Marcovecchio,inoltre, si può leggere che la giunta regionale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, dovrà adottare “linee guida e indirizzi per la disciplina della procedura di valutazione di incidenza, per le modalità di presentazione dello studio di incidenza, per l’effettuazione e la redazione della valutazione di incidenza e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione e compensazione, in armonia con le specifiche normative di settore e in applicazione dei principi di semplificazione”.
Soddisfatto il consigliere Marcovecchio: “Nello specifico, la modifica dell’art. 46-bis della Legge Regionale 112/1998 attribuisce alla Regione, in via esclusiva, la funzione di esprimere pareri in merito alla Vinca. La soddisfazione è rafforzata dal fatto che il provvedimento è stato licenziato con parere unanime dalla commissione che presiedo, come non sempre accade in consiglio regionale, peraltro preceduto dall’assenso parimenti unanime da parte del consiglio delle Autonomie locali”.