La Asl trasmetta giornalmente ai rappresentanti dei lavoratori i dati relativi ai casi di coronavirus tra il personale sanitario di ospedali, presidi territoriali di assistenza e Rsa della provincia di Chieti. È la richiesta contenuta nella diffida che i rappresentanti sindacali provinciali di medici, infermieri e operatori socio sanitari iscritti a Cgil, Cisl e Uil inviano al direttore generale dell’azienda sanitaria, Thomas Schael, al direttore sanitario aziendale, Angelo Muraglia, e, per conoscenza, al Ministero della Salute, all’Assessorato regionale alla Sanità e al prefetto di Chieti, Giacomo Barbato.
“Il 30 marzo scorso abbiamo chiesto un incontro urgente al fine di dare piena attuazione alle misure previstre dal Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità pubblica e privata, dei servizi socio sanitari e socio assistenziali in ordine all’emergenza da Covid-19”, scrivono nel documento Francesco Spina (Fp-Cgil), Maria Piccone (Cgil Medici), Vincenzo Traniello (segretario regionale della Cisl-Fp), Marco Angelucci (Uil-Fpl).
Secondo i sindacati confederali, la Asl “ha completamente ignorato la nostra richiesta, nonostante si continui a rilevare un deficit di organizzazione, sia a livello territoriale che ospedaliero, nella lotta al coronavirus che a nostro avviso è fonte dell’incapacità di prevenire e bloccare il contagio”.
Spina, Piccone, Traniello e Angelucci chiedono “l’attivazione urgente del Comitato tecnico per l’applicazione del protocollo per avere un luogo di confronto per avanzare le loro proposte” e “che vengano loro trasmessi i bollettini dei contagi tra il suddetto personale, aggregati alla data odierna e con frequenza giornaliera per il futuro”.
l’alto numero di personale che, da nostre informazioni – scrivono nella diffida – risulta contagiato e rilevati i tempi intollerabilmente lunghi con i quali il risultato dei tamponi viene comunicato alle persone controllate, chiedono che vengano loro trasmessi i bollettini dei contagi tra il suddetto personale, aggregati alla data odierna e con frequenza giornaliera per il futuro. Si rivolgono al Comitato regionale e nazionale, chiedendo di attivare le procedure ispettive ed amministrative conseguenti la mancata applicazione del protocollo stesso”.