Imbarazzo, anche all’interno dello stesso partito, è dir poco. Le parole del consigliere regionale abruzzese della Lega, Simone Angelosante, sulla liberazione di Silvia Romano hanno fatto il giro d’Italia e in queste ore stanno suscitando numerose reazioni.
Il leghista – che è anche sindaco del Comune di Ovindoli (Aq) – ha paragonato la conversione all’Islam della ragazza a quella di un ebreo nazista: “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”, ha scritto il consigliere sui propri profili Instagram e Facebook.
Un vergognoso e improbabile paragone che non è passato inosservato. Il post è stato ricondiviso dal direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, che ha così commentato: “Non è un fesso qualunque, l’autore di questo orrore è stato eletto due volte: a sindaco di Ovindoli e a consigliere regionale in Abruzzo. Per la Lega”. Lo stesso giornalista ha poi aggiunto su Facebook: “A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto ‘avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?’) voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora…”.
[ant_dx]L’improvvisa salita agli onori della cronaca di Angelosante e l’attenzione riversatasi inevitabilmente sul consiglio regionale abruzzese ha suscitato malumori anche all’interno della stessa Lega Abruzzo. Il coordinatore abruzzese del partito, Luigi D’Eramo è intervenuto così sulla vicenda: “La Lega prende le distanze in maniera perentoria dalle esternazioni del consigliere regionale Simone Angelosante, pubblicate sui social. Il partito ribadisce con ferma convinzione la propria linea: simili incauti concetti non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno. Mi riservo di valutare la vicenda in maniera più approfondita nelle prossime ore”.
Sul dequalificante post sono intervenuti anche i consiglieri regionali di opposizione di centrosinsitra Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani: “Non è con l’odio, né con assurdi paragoni che si ottiene consenso e non è con la violenza delle offese, peraltro del tutto ingiustificate, che si fa politica. Il consigliere con le sue pubbliche esternazioni ha danneggiato tutto il consiglio, dando voce a un livore che non rappresenta la nostra terra, che con la sua storica accoglienza e la sua grande solidarietà è piena di buoni esempi, passati e presenti. Chieda ufficialmente scusa a Silvia e a tutti coloro che sono rimasti scossi dalle sue affermazioni. La maggioranza di centrodestra e il presidente del consiglio regionale prendano subito le distanze dalle sue dichiarazioni, senza minimizzarle: è arrivato il tempo, per tutti, di riconoscere alla storia il suo valore e far arretrare ideologie che di certo non contribuiscono né alla crescita, né allo sviluppo della nostra società”.